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C A T A L O G O Degli uomini più illustri della Terra di Barga B O M E S E Bomese da Barga avvocato distintissimo, fu chiamato nel 1333 da Giovanni di Lussemburgo di Boemia e Polonia, a compilare uno statuto che addicesse al governo del Lucchesi del quale esso era stato nel principio del 1331 dai Lucchesi nominato loro protettore e Signore. Il suddetto Bomese lo compilò assieme ad Arrigo di Ghivizzano ; e lo consegnò agli Anziani di quella città, i quali lo sottoposero al giuramento di Simone di Filippo de' Reali di Pistoia, perché lo stesso Re Giovanni di Boemia lo aveva nominato suo Luogotenente al governo di quella città. B O L O G N I N O Bolognino di Barghesano fu quello che portò l'arte della seta a Bologna dove ottenne licenza nel 1341 di costruire il primo Filatoio. S I M O N E Simone da Barga fu illustre Diplomatico che concluse la pace nel 1384 fra i Lucchesi, e Fiorentini, e i Pisani. T U R I G N O L I Lodovico Turignoli, ossia il Beato Michele da Barga nel 1425 lasciati gli agi e le grandezze della sua famiglia che di ogni segnale guerresco era fregiata, volle per la santificazione dei popoli, delle cose mondane spogliarsi, divenendo quel Santo che oggi veneriamo sugli altari. ALTRI RELIGIOSI BARGHIGIANI Vi sono ancora i seguenti illustri religiosi, Francesco Brandi, fra Gaspero, fra Giuliano e Giunipero Cestoni Barghigiani che colle loro virtù cristiane seppero conseguire la gloria eterna. PIETRO ANGELI Angeli Pietro detto il Bargeo, nacque in Barga ai 22 Aprile 1517, da Ser Niccolò di Cristofano di Niccolao d' Angelio, e da Eleonora Turignoli. Da Cristofano Angeli suo zio apprese con tal profitto prima dell'età di anni dodici, la grammatica latina e greca che scriveva francamente in queste lingue in tutte le costruzioni grammaticali. Nel 1528 venuti a morte i di lui genitori dovette lasciare gli studi e dedicarsi all'arte militare. Nel 1529 assediata Firenze dagli imperiali e papalini, Francesco Turignoli Capitano delle milizie di Barga venne dal Senato fiorentino chiamato in quella città ove gli fu data la difesa di Porta a Prato. In questa circostanza condusse colà anche il nepote Pietro, giovinetto dotato di animo ardito e franco, onde si istruisse nelle armi. Colpito suo zio Capitano Turignoli da malattia agli occhi, chiese al Senato di ritornare a Barga e gli fu concesso benché non fosse finita la guerra. Fu mandato di poi a città di Castello ove era maestro lo stesso suo zio, cioè Cristofano Angeli che colà insegnava il greco e il latino con |