per cui Castruccio desideroso di riconquistarla, prese comiato dal Bavaro e tornò a Lucca, donde fatti i necessari preparativi andò a recuperarla : la riebbe infatti, ma per disagi sofferti acquistò una febbre malefica che il 3 Settembre 1328 di anni 47 lo portò al sepolcro. 10 Il Re Giovanni era Re di Boemia e di Polonia ; e i Lucchesi per difendersi dai Fiorentini ricorsero all'aiuto di questo Re, il quale nei primi dell'anno 1331 ne prese la difesa. 11 Questi Battifolli e queste fosse erano state costruite a ponente di Barga nei luoghi detti S.Antonio e Crocifissino, località molto adatte per le manovre militari e per la difesa stessa di Barga. Tutt'oggi queste località conservano tal nome. Il Battifolle occupava gli attuali numeri catastali, 6, 7, 8, 9, 10, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 24, 12 12", 11, 25, 26, 27, 28, 29, 33, 39, 38, ec. della sezione F. Le fosse si trovavano a sortire di Barga prima dei Battifolli e tutt'oggi con questo nome si conosce la via dei tramezzi che si chiama la Fossa. Una seconda fossa era la via che da S.Antonio conduce alla Bistona. Non solo queste fosse artificiali potevano arrestare la marcia del nemico, ma anche le altre naturali contandosene più di dieci fra Rii, Torrenti e profondi fossi che con armonica simmetria girano attorno a Barga. 12 Ammirato Ist. Fior. 13 I Guelfi parteggiavano per il Pontefice, i Ghibellini per l'Imperatore. I Guelfi nulla untraprendevano senza consultare i Medici ; per cui i Ghibellini risolvettero lo sterminio di questa famiglia. I Barghigiani, come Medicei, erano contro i Ghibellini e li consideravano i più potenti loro nemici. Quindi non fa maraviglia che nei loro statuti della Riforma, ponessero nell'introduzione la seguente formula : "Jesus Maria Amen. Liber primus Istatutorum Comunis Bargae. Ad honore e laude dell'Onnipotente Iddio, e della Vergine sua Madre Santa Maria e dei gloriosissimi Apostoli S.Pietro e S.Paolo, e di S.Cristofano protettore, e difensore della Comunità di Barga, sotto il cui nome il detto Comune è retto, e governato, e di tutti i Santi e Sante della Celestial Corte del Paradiso, et a laude del Sommo Pontefice Papa Giovanni XXII° e de' suoi fratelli Cardinali, e della Sacrosanta Romana Chiesa, et a laude et honore e magnificenza dei Signori Priori dell'arte, e Gonfalonieri di giustizia del magnifico, et eccelso popolo, e Comune di Firenze, et ad honore et accrescimento del Pontificio e buono stato, e trionfo della cattolica parte Guelfa, e qui e dovunque regge essa a honore, e Stato e grandezza della terra, e comunità di Barga, e di tutti e ciascuni huomini e persone di essa, a mala morte, e finale sterminio du tutti i Ghibellini, e di ciascuno che contrario volessi o desiderassi ecc. 14 Questo Capitano nel 1324 unito agli altri due Capitani, Bartolomeo Micheli e Matteo Nutini, allora al servizio della Repubblica di Lucca, vennero mandati a ricuperare Palleroso in Garfagnana ove erasi rifugiato un tal Pieruccio con parecchi sbanditi che davano a temere che altro potente potesse portare alla rivolta la Garfagnana. Il Castello fu assediato, e quei di dentro spaventati si arresero, e nuovamente prestarono giuramento di fedeltà alla Repubblica Lucchese. 15 Niccolò Piccinino. 16 e 17 Ammirato Stor. Fior. 18 Tali lavori vennero disegnati da Pandolfo Corbinelli commissario e dagli architetti Capitani fiorentini Nicolao Ridolfi commissario e Pier Paolo Orsino ed Ercole Malvezzi da Bologna condottiero dei fiorentini, Ciriaco dal Borgo S.Sepolcro con un Conestabile con 30 fanti e con l'opera militare compivano le operazioni di difesa. A questi lavori il Comune di Barga mantenne a sue spese 30 operai al giorno ; e il Comune di Firenze pagò tutte le altre spese che ammontarono a otto mila Ducati. 19 Memoria descritta negli statuti di Barga. 20 Benedetto Vàrchi Storia Fiorentina pag. 91. |