La scrittura che ora pubblico, tal quale, aggiungendo solo alcune virgole pel migliore comprendimento, è ricavata dai Capitoli del Comune di Firenze, dal R.Archivio di Stato fiorentino (Tomo XLVI c. 188). A schiarimento della medesima aggiungerò un cenno sommario de' principali fatti avvenuti in quel periodo assai intricato e poco noto della storia di Barga. Morto Castruccio, nel colmo della sua gloria, il 3 Settembre 1328, con lui terminavano i più bei tempi della storia di Lucca, principiando per questa città una serie di tristissime vicende. Per un mese gli successe il figlio Enrico nella signoria, ché l'Imperatore Lodovico il Bavaro glie la tolse, ed il 16 marzo 1329, per denaro, restaurò in Lucca la repubblica, lasciandole un Vicario imperiale. Della morte di Castruccio si erano intanto approfittati i Barghigiani per darsi ai Fiorentini. Le soldatesche le quali il Bavaro aveva mandato in Lucca e lasciate senza soldo, dopo avere frecciato i Pisani d'una caparra di 15 mila fiorini, avevano venduto la Repubblica a Gherardo Spinola genovese con istrumento del 2 settembre 1329. Ebbe Gherardo a sostener guerra coi Fiorentini, dolenti di aver perduto a di lui vantaggio l'occasione di acquistar Lucca per denaro. Ma la fortuna non lo aiutava e 18 mesi dopo, nel marzo 1331, re Giovanni di Boemia, chiamato in aiuto contro i Fiorentini, mandò via lo Spinola, senza rimborsarlo, e dichiarò suo tutto lo Stato Lucchese. In quel tempo a' primi di giugno del 1331, i Lucchesi ripresero Barga ai Fiorentini (1) ; ma pare non potessero ristabilirvi sicura la loro autorità. Infatti Natino e Bizarro de' Bizarri, succeduti ne' diritti feudali ai Rolandinghi del Piviere di Loppia, e potenti ne' Comuni circostanti Barga, insieme con Neri di Montegarullo, le origini della cui potenza in quei luoghi non sono riuscito a rintracciare, avevano acquistato per forza, o per volere degli abitanti, autorità in Barga, ed a questi si rivolsero i Fiorentini perché li aiutassero nel riprendere possesso di quel Comune. Il 28 settembre del 1331 infatti strinsero patti coi predetti, fissando che dentro il dicembre avrebbero fatto in modo che Barga tornasse a' Fiorentini. A questi patti si riporta appunto la scrittura che ora pubblico. La sottomissione venne compiuta il 31 gennaio 1332 (2), e confermata il 14 Febbraio (3). Potestà per Firenze fu mandato a Barga Coppo de' Medici. Ma poco stante, i Lucchesi si erano mossi per assediare Barga e riprenderla. Il 4 luglio, i Fiorentini, mandando soldati dalla parte della Montagna Pistoiese avevano tentato portare aiuti, ma, essendo gli assedianti Lucchesi ben muniti ed assicurati, non si erano potuti accostare (4). Anche Spinetta Malaspina, a norma della lega che aveva stretta con Firenze il 28 aprile 1332 (5), moveva dalla parte di Garfagnana, che egli in parte possedeva, in aiuto de' Fiorentini, co' suoi 400 cavalieri e con 400 fanti, e giungeva a Barga il 18 agosto (6) ; ma nulla giovò il suo arrivo, perché il 15 ottobre la terra veniva ripresa dai Lucchesi, e il 29 dello stesso mese, i quattro Sindaci di Barga dovettero comparire dinanzi ai Luogotenenti di Re Giovanni, agli Anziani ed agli altri Savii convocati a Consiglio in Lucca, e camminando sulle ginocchia, in tunica, in capelli, colla corda al collo e colle mani giunte, chiedendo misericordia, come usavano i ribelli, confessarono di avere scelleratamente errato cadendo in ribellione dopo gli anteriori giuramenti che solennemente confermarono (7). Nel seguente anno 1333 Arrigo, figlio di Castruccio, che aveva tentato impadronirsi dello stato lucchese, riuscì a prendere anche Barga ; ma la tenne solo dal 29 settembre al 6 dicembre (8). Intanto Giovanni di Boemia, che aveva gran bisogno di quattrini, nel novembre dello stesso anno impegnava Lucca ed il suo territorio per 35 mila fiorini, e poco di poi la vendeva definitivamente, a Orlando de' Rossi di Parma, suo Vicario, ed ai fratelli. Ma costoro, il 1° novembre 1335, la ricedevano per la stessa somma a Mastino della Scala. Anche Mastino stette però ben poco nella signoria di Lucca e del suo territorio, poiché il 4 agosto 1341 per mezzo di Bonaventura da Castagneto suo procuratore in Ferrara, la rivendeva ai Fiorentini, da tanto tempo desiderosi di averla, per una somma, che nel contratto era fissata in 250 mila fiorini, ma in realtà era di 180 mila o meno (9). Il 15 settembre ebbe poi luogo, da parte dei Procuratori di Mastino, la consegna di Barga colla sua Vicaria (10). Poco però tennero Lucca i Fiorentini, e più di nome che di fatto, perché la città fu sempre assediata dai Pisani ai quali, stremata, si rese con trattato del 4 luglio 1342 (11). Sembra che, pelle vicende della guerra, o per effetto della dedizione di Lucca, anche Barga tornasse un momento ai Pisani i quali teneano in possesso Lucca (12) ; ma in conseguenza della pace definitiva fra Pisa e Firenze, stabilita il 9 e il 13 ottobre (13), Barga con altri territori lucchesi veniva ceduta ai Fiorentini (14). Gualtieri Duca d'Atene, signore di Firenze, con lettera patente del 24 ottobre ai capitani, vicari, consoli, ufficiali e distrettuali delle parti di Lunigiana, Garfagnana e Versilia, annunziava essere destinato ambasciatore in quei luoghi Messer Tommaso Corsini, con facoltà di far paci, riformare uffici, fortificare terre e riordinare gabelle e rendite (15). In seguito a ciò Guerriero De' Rossi capitano di Barga e vicario del Duca d'Atene in Garfagnana, il 7 novembre, d'accordo coi Consoli, ordinava si convocassero colà a Parlamento gli uomini della Terra e degli altri Comuni della Vicaria. Il Parlamento, riunito il giorno 8, approvava la sottomissione a Gualtieri, che, per mezzo dei Sindaci, aveva luogo lo stesso giorno nelle mani dell'ambasciatore Corsini. Così Barga rimase definitivamente sotto il dominio fiorentino fino al secolo nostro. Dal 1° gennaio 1343 al gennaio 1344 vi troviamo vicario per Firenze quel Neri da |