11 Rotta dall'imo del fatal suo diametro Mostra aperta nel seno atra voragine. Datan, Chore, ed Abiro or qui si aggirano, E quì nel centro a tal sulfureo gurgite, Quasi aggirati, e ricontorti in vortice, Misti ravviso i fulminati Enceladi. Egeon, Briareo, Gige, centimani, Ed Aloo con Tifeo, stirpe di Titane, Di cui già s'ode il sol sospiro, e il gemito. Salmoneo temerario, e oh quanti Eolidi, Che per falsa deità minaci, e turgidi Del Ciel tuonante ad imitar lo strepito, Con insultante ardor, stolti si diedero ! Quanti Tizj profani, indegni, e sordidi, Prestavan ivi all'augel vorace, il pascolo, Col rinascente lor bronco dell'epate ! Quivi mirar gli scelerati Lapiti, Gli audaci Issioni, i rei Piritoi, Per gran lume fatale, oggi vien datomi, Dal flagell'aggirati in tortil circolo, Co Tesei confinati a dura selice ; Ed a brama, che crucia, i rei famelici ! Quì d'ingiusta uccision : d'impuri adulteri, 12 E di rei detenuti in stretto ergastulo, Scorgo aggirarsi ormai turba grandissima ; Quali tutti adombrò la dea dall'Albero ! Seguono quindi in altra parte, ed erema, Quasi privi di senso, e resi stupidi, Ma nel suo mal'osar giurati, e stabili, Chi di lesa Maestade avvolse il crimine, E già tradir de suoi Signor le destere, Per tirar fuoco ostil contro la Patria, Che lungo fora il quì formarne epilogo ; Quali attende severo, aspro martirio, Dopo, che dal sublime Augel belligero Porterassi dal Cielo il missil fulmine, Che folgorante è solo in mano a Cesare ! Dico a Cesare il Grande, Invitto e Nobile, E de' Cesari all'Alta Austriaca Sobole, Che da Cesari ormai, per tanti secoli, Vanta, e vantar Le dia lunga Prosapia Quell'Alma, Eterna, ed Adorabil Triade, Ch'Una in essenza, ed in Persona è Triplice ; E de' nostri Signor veglia al regimine. Viva gli Augusti Nomi, e il Ciel feliciti Con Pia Benedizion quell'Alme eroiche, 13 Che fugaron dal sen di tutta Italia, L'empietà, l'ignominia, e la barbarie ! Viva ! viva, esclamate, o eletti Popoli ! Gli ampj tratti del Mar, la Terra, e l'Etere, Di lieti Evviva ormai tutti risuonino ! Viva degli Austro-Russi a i Duci acerrimi, A Carlo e Costantino, Eroi del secolo, Ambi di Marte, i Semidei fulminei ; A Suvvarovv, e suoi colleghi, e comiti ! Morte a Tiranni rei d'empia Repubblica : Fuoco all'Insegna vil di oscena Femina : Taglio all'Emblema van di un tronco arboreo : Sangue, e vendetta al Giacobismo or cognito ; Novello istigator d'atre Zizzanie ! Viva : e gl'alterni Evviva, a noi sì tornino : Via la Chiesa Santa, ed Apostolica : Viva l'inclita in Ciel, Maria Santissima : Viva 'l Dio domator de i mostri gallici : Viva 'l Dio d'Isdrael, Dio degli eserciti ! Così gli empj, una volta al fine imparino, Pietà, Giustizia, e a non sprezzare i Numini ! |