famiglia Magri : il di lui padre chiamavasi Luigi del fu Domenico, e la madre Annunziata Giuliani del fu Pellegrino di Seggio.

    Fin da piccino mostrò ingegno perspicace ed inclinato allo studio.

    Accortisi di ciò gli avveduti genitori lo mandarono a Barga collo zio Canonico Giuseppe Magri, onde sotto la sua direzione fosse incamminato in una carriera promettente e lucrosa.

    Ma non aveva ancora raggiunto l'età di 8 anni, che l'orizzonte sì roseo, sì pieno di belle speranze per lui, si offuscò ad un tratto per la morte del proprio genitore ; e tutta la cura                                                                               7

dovette allora assumerla lo zio paterno, a cui era stato affidato.

    Il giovinetto Pietro, rassegnato alla volontà di Dio, diede prove tali d'ingegno e d'inclinazione allo stato ecclesiastico che nel 1851 né indossò l'abito con umiltà e devozione.

    Frequentò con singolare volontà e profitto le scuole Comunali e Ginnasiali di Barga, sotto il celebre maestro Canonico Conti.

    Nel 1855 quando l'amato suo cugino Pietro Groppi voleva scrivere la vita del Beato Michele da Barga (Lodovico Turignoli) e degli altri illustri religiosi Barghigiani, condusse seco a Lucca ed a Pescia il giovinetto Pietro per essere coadiuvato nelle ricerche di memorie riguardanti i predetti religiosi.

    Le prime ricerche si fecero nella libreria di S.Maria Nera di Lucca ed in quella di Colleviti presso Pescia.

    In questa occasione il nostro Pietro mostrò disposizione allo studio di cose antiche e ne dette prova luminosa nell'avvenire.

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    Nel 1861 passò nel Seminario di S.Niccola di Pisa per compiervi gli studi teologici. E in questo istituto non smentì la rinomanza che, entrandovi l'aveva preceduto, come lo provano varii attestati di onore che gli vennero conferiti in molte delle materie di studio. Buono, operosissimo, egli infatti si acquistò in breve l'amore e la stima dei colleghi e dei superiori.

    Nel 1862 ai 23 Giugno morì il di lui zio Giuseppe Magri ; ed il Benefizio ecclesiastico così detto della SS. Vergine e Cristofano fu conferito dalla curia arcivescovile di Pisa al nepote Pietro Magri che ne prese possesso il dì 11 Aprile 1863 nella Chiesa Collegiata di S.Cristofano di Barga, essendo Proposto Valentino Bientinesi e Cappellano Francesco Conti.

    Oltre a questo Benefizio, dalla stessa curia di Pisa ai 15 di Gennaio 1863 gli fu conferito ancora il Canonicato Falconi coll'approva-zione dei Compatroni Luigi Giannetti , Cav. Leopoldo Bertacchi, nob. Francesco Bertacchi e Cosimo Niccoli. (1)

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    Il 26 dello stesso mese ed anno, dalla stessa Curia di Pisa e coll'intervento dei suddetti Compatroni fu messo al possesso. Nella Collegiata di Barga ne fu eseguita la cerimonia secondo le prescrizioni del Regolamento del R.mo Capitolo di questa Terra.

    Il giorno 19 Settembre 1853 Pietro Magri fu consacrato Sacerdote dall'E.mo Cardinale Cosimo Corsi Arcivescovo di Pisa ; e nel giorno seguente offrì nella Chiesa di Loppia tra il giubilo dei parenti e degli estimatori l'Ostia di pace e di amore all'Eterno.

    Lieto di essere in patria, e dopo essersi assicurata un'onesta posizione, si pose a scrivere la storia del Territorio di Barga sotto la guida del suo cugino Groppi che gli fornì molte notizie per la conoscenza che aveva delle varie località del barghigiano.

    Divise l'opera in giornate, e perché la lettura riuscisse più dilettevole, alla parte Storica e Geografica aggiunse una parte che illustra le tradizioni e le credenze del popolo della campagna di Barga.

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    Questo lavoro venne stampato in Albenga coi Tipi di T. Craviotto l'anno 1881.

    L'anno antecedente a questa pubblicazione, il Groppi aveva installato in Barga il giornale L'Eco del Serchio, primo periodico nato in questa Valle. (ne fu soppressa la pubblicazione nel 1893).

    Pietro Magri con molta passione, prese a scrivere varie e diverse notizie storiche come "La Tana di Cascaltendine nel monte di Gragno, - Le condizioni degli Agricoltori del Barghigiano, - La congiura del Capitan Galletto, (2)  - Il Duomo di Barga", che vennero pubblicate nel suddetto giornale ed anche in opuscoli separati.

    Incoraggiato da queste pubblicazioni, Pietro attendeva con ogni maggior cura allo studio della Storia patria, quando nel 1885 ai 9 di Marzo la sventura lo colpì nel più vivo dei suoi affetti colla morte dell'amata Genitrice.

    Rassegnatosi a questa sventura, si mise di nuovo a fare una seconda edizione della Storia del Duomo di Barga, onde più perfetta l'opera riuscisse. Infatti il lavoro fu perfettamente corretto ed arricchito d'importanti notizie         11

storiche ed archeologiche, e d'interpretazioni giuste e vere che vennero da Monsignore Francesco Liverani riconosciute tali, dandone la sua approvazione. Anche l'attuale Arcivescovo di Pisa, Monsignore Pietro Maffi, in occasione della S.Visita Pastorale fatta in questo Vicariato nel Settembre 1904, approvò la pubblicazione della detta opera, rallegrandosi vivamente coll'Esimio Autore.

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