LA STORIA DI BARGA E DELL'ISOLA DELLA LUNA
Anno domini 1121
Sono passati ormai più di 500 anni da quando gli
uomini del generale Vargar sconfissero il fiero esercito
degli Elfi Silvani del comandante In'Faler, che difese fino
alla morte le terre dove aveva vissuto in pace per secoli.
La guerra scoppiata a causa del predominio sulla Foresta
della Luna da sempre abitata dal popolo Elfico, fu lunga
e sanguinaria, si narra che ancora oggi nelle Colline del
mare Etereo all'alba si sentano ancora i canti di guerra
degli Elfi Wardancer e l'eco delle grida delle massacranti
battaglie. Si dice che ogni notte del 12 marzo si oda il
canto della bellissima moglie di Im'Faler che, come un lamento,
si diffonde in tutta la valle ed è la cosa più
dolce che possa esistere, ma in molti dicono di soffrire
di malinconia e tristezza quando la sentono. Alla fine della
guerra che durò circa 25 anni, gli Elfi firmarono
la resa e permisero la fondazione della città di
Barga, che in breve tempo divenne un importante snodo commerciale,
la costruzione di una strada che tagliò in due la
foresta della Luna e l'escavamento di tre miniere, di cui
due d'oro ed una che è rimasta nell'assoluto mistero.
Dopo 450 anni gli Elfi guidati da Im'Rond occuparono le
tre miniere cacciando gli uomini che le avevano erette e
rese produttive. La guerra dura ormai da 50 anni e nessuno
è mai riuscito a porle fine. Gli Elfi ancora oggi
sono fortificati nei pressi delle miniere e hanno minacciato
l'occupazione della città. Attualmente a Barga vi
è un podestà che governa la città,
egli è stato inviato direttamente dalla capitale
del regno del Nibel egli vive all'interno della prima cinta
muraria insieme a suo fratello, il gran Sacerdote di Roxar.
Assieme i due hanno fondato il Sacro Ordine della Pietra
di Colastro, il nome prende vita da una antica leggenda
che si riferisce ad una sanguinaria guerra combattuta più
di 2500 anni prima tra gli Elfi alti ed Elfi Silvani. A
nord della foresta e della città vi sono le Colline
del Canto, così chiamate dagli Elfi per via del suono
che produce il vento quando le attraversa, li vivono i Goblin,
si narra di una città straordinaria dove essi risiedono.
Spesso si incontrano con gli Elfi della Foresta della luna.
Durante i periodi di carestia accade spesso che Goblin ed
Orchi attacchino la città di Barga, alla ricerca
di cibo e denaro. All'interno della città si trova
anche il Sacro Ordine dei Templari di Luces essi si ritengono
i custodi dei Quattro Libri della Divinazione sui quali
vi sarebbe predetto l'avvento della loro guida spirituale
che li porterà alla conquista della vera fede. Loro
sono in assoluto i guerrieri più preparati e portano
avanti le insegne del Tribunale dell'Inquisizione. All'interno
della città si trovano alcune Gilde, la più
famosa è la Gilda dei Maghi, che spesso è
in lotta con il Sacro Ordine dei Templari di Luces per via
del capo della Gilda; è una donna e sopratutto un'
Elfa. Un'altra gilda molto importante è quella degli
armorieri, abilissimi forgiatori ed esperti guerrieri per
i servigi resi sono entrati nelle grazie del podestà
ed in quelle dei Templari di Luces. Anche la gilda dei Bardi
e la Gilda dei Chierici svolgono un ruolo importante all'interno
della città. Inoltre si vocifera dell'esistenza di
altre gilde, ma tutto ciò che le riguarda resta ammantato
dall'ombra.
Questo è tutto ciò che sono riuscito a sapere
SER VIDIMUS
DIARIO DI EXEDOR
26-27-28 LUGLIO 2002 - BARGA
Salpai all'alba con la regin delle Amazzoni Aras e l'ambasciatrice
Dalila, dopo un viaggio lungo ma tranquillo giungemmo sulle
coste dell'isola della luna. Sapevamo che alle ore 19.00
avremmo dovuto incontrare il regnante dell'Isola nella città
capitale di Barga. Ci incamminammo nell'entroterra e giungemmo
nei pressi della città. Trovammo una locanda fuori
porta dove ristorarci e ci preparammo per l'incontro con
il podestà. Purtroppo il viaggio aveva spossato Dalila
che non riuscì a venire con noi. Alle ore 20.00 circa,
alla loggia del Podestà ci fu l'incontro. Grande
fu la sorpresa nel trovare nell'isola anche la regina degli
Elidam, Generale dei Waldorff, Generale dei Galioth, Generale
della Compagnia del Drago ed altri personaggi a me sconosciuti.
Il regnante sembrava dapprima scontento dei rapporti con
gli Elfi del luogo ma presto spiegò le ragioni per
cui ci aveva chiamati lì. La propria figlia, in età
da matrimonio sarebbe stata la chiave per la conquista del
Nibel, di cui si vantava unico e legittimo erede. Lo sguardo
mio e del generale dei Waldorff subito si incrociò
in una espressione di dissenso, nessuno dei due avevamo
intenzione di combattere un ennesimo "erede del Nibel"
nei pressi dei nostri confini. Il Podestà continuò
dichiarando che truppe di Barga stavano marciando in direzione
dei nostri territori. Non fui mai preoccupato di ciò,
il grosso delle truppe coloniche era in Atalica e presto
il Generale Taprolano ed il Generale Derek sarebbero giunti
sull'isola. Lo stesso Podestà promise al più
valoroso dei Generali od al suo campione la mano della figlia.
La prima prova da superare era di trovare 3 banditi che
si aggiravano per la città ma nulla fu detto su di
loro, solamente che erano ricercati e che sarebbero stati
impiccati una volta presi, senza processo. La sera stessa,
terminato l'incontro, nei pressi della loggia dei mercanti,
parlai con il generale dei Waldorff con il quale eravamo
concordi di non voler altri nemici oltre a quelli presenti
sul Nibel. La sera stessa il podestà lasciò
la sua loggia e si diresse nel centro della città
dove si svolgeva una festa di giocolieri. Io, concorde con
la regina Aras ed appoggiato dalla compagnia del Drago,
decidemmo di cercare i malviventi. Per questo fummo appoggiati
da 2 Waldorff e guidati da 43 guardie di Barga. La ricerca
durò ore senza risultato. La stanchezza presto prese
le nostre gambe e ci costrinse alla ritirata nella nostra
locanda. Giunse così il giorno successivo. La Compagnia
del Drago fu definitivamente assoldata al costo di 1 moneta
d'oro per l'intera missione e recuperanno Dalila, ambasciatrice
delle Amazzoni che ci seguì in battaglia. La mattina
presto, un messaggero da noi non conosciuto ci porse un
plico nel quale veniva indicato di recarsi alla porta Macchiaia
dove il Generale dei Waldorff ed il Generale dei Galioth
si sarebbero incontrati. Così fu, alle ore 11.30
avvenne l'incontro. Il generale dei Galioth spiegò
il piano per liberare il Nibel dalle truppe del podestà,
rapire la principessa e con la stessa ricattarlo. Il piano
comprendeva inoltre che i Galioth avrebbero aiutato il podestà
a cercarla e quando le guardie sarebbero uscite dalla loggia
sarebbero state eliminate. I Grifoni ed i Waldorff a questo
punto avrebbero dovuto recarsi dal podestà e farla
finita una volta per tutte. Il piano era pronto, sarebbe
iniziato all'alba. Il gruppo che guidavo con la regina Aras
si diresse verso le porte principali in attesa dell'arrivo
dei generali ed in una di queste occasioni incontrammo un'oscuro
esattore delle tasse che teneva prigioniera la regina degli
Elidam, cercammo di aiutarla e riuscimmo a farla fuggire
e subito dopo la rincontrammo di nuovo. Sperai che l'aiuto
da me offerto si sarebbe tramutato in una buona alleanza
ma non fu così, pochi minuti dopo, pretendendo un
oggetto di cui non conoscevo l'esistenza attaccò
in forze il mio drappello annientandolo. Il piano era saltato,
i Waldorff non potevano più avere il nostro appoggio.
Ricevemmo delle cure nei pressi della loggia del podestà
da persone a noi sconosciute dove incontrammo anche il generale
Taprolano e Generale Derek, anch'essi attaccati dagli Elidam.
Nel mentre eravamo feriti e stanchi, venimmo a sapere del
rapimento della principessa, sembrava che il piano stesse
riuscendo ugualmente, incontrando poi un messo dei Waldorff
scoprimmo che il rapimento era stato effettuato dall'esercito
degli Elidam. I grifoni, unitamente al alcune guardie del
podestà e al drappello di extraplanari Galioth, riuscimmo
a scacciare gli Elidam dalla loggia del Podestà facendoli
ritirare. Durante questa azione i Galioth di rivoltarono
contro i Grifoni e le guardie ma furono annientati subito
dopo. Pochi minuti dopo la liberazione della loggia, fummo
attaccati da forze congiunte di Elidam e Waldorff, quest'ultimi
ingannati dagli Elidam dicendogli che i Grifoni si erano
schierati con il podestà. Tornammo nel mondo dei
sogni ancora una volta ed al nostro risveglio decidemmo
che la cosa migliore per avere un alleato era trovare la
principessa. La ricerca fu dura e senza risultati ma un
bella sorpresa ci attese alla gilda dei maghi, il principe
degli Elidam, figlio della regina vagava da solo per quei
luoghi e fu presto preso prigioniero. Fu nascosto in un
antro segreto con il resto dell'esercito mentre Exedor e
Fenice si recavano a parlamentare con il podestà
del nostro ritrovamento. Giunti alla loggia, fu una bella
sorpresa trovare la principessa di nuovo libera. Il podestà
decise di ringraziare la nostra fedeltà concedendo
la mano al più valoroso dei Grifoni non appena avremmo
raggiunto la loggia. Ci incamminammo di nuovo verso la loggia
ed incontrammo alcuni drappelli degli Elidam, uno di questi
cercò di liberare il principe ma la risposta fu l'annientamento
delle loro truppe. Raggiungemmo la loggia del podestà
e questi, offrendo vitto e riparo, acconsenti alle nozze
della figlia con il nostro generale. Passò un altro
giorno, più volte gli Elidan cercarono di attaccare
la loggia ma la magia del demonologo e la potenza delle
armi dei Grifoni respinsero ogni attacco. Tutti gli eserciti,
uno alla volta giunsero alla loggia dove dovevano svolgersi
le nozze
non solo della principessa con il generale
dei Grifoni, ma anche tra il demonologo e la regina degli
Elidam, rapita ore prima da una splendida azione di Fenice
dei Grifoni. Durante la celebrazione giunse il Negromante
Ciag che spinse gli eserciti ad attaccare i pochi Grifoni
rimasti nella zona. Dopo quell'attacco non ricordo più
nulla, mi risvegliai sulla nave imperiale che stava riportandomi
a casa.
Exedor
Chierico di Ravembrox
Ambasciatore della colonia Imperiale Grifonica di Atalica
DAY 1
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