Impiegato dai Medici in grandi affari avendo esercitato, come dicemmo, altissime cariche presso i Senesi (lo chiamavano Auditore e Capitano di Giustizia) e per questa carica rimasto assente da noi per oltre un settennio, non solo all'occasione fu di grande utilità, ma lasciò esempi degni di essere imitati, d'integrità, di onestà e di giustizia. Dopo essere stato a capo di questi negozi nel 1592 tornò all'Accademia alla quale egli confessava di dovere a lei, qualunque cosa egli fosse divenuto.

Era molto gradito ai Pisani dai quali gli fu conferita la cittadinanza e quegli onori che essi tengono in altissimo conto. Morì nel 1609 all'età di 64 anni. Lasciò due figli Francesco e Giovanni, i quali si dedicarono all'Accademia. (Fabroni)


ANGELI  CRISTOFANO


Angeli Cristofano di Niccola di Barga merita di essere annoverato fra gl'insigni grammatici e letterati del secolo XVI ed era fratello di Iacopo e Francesco.


ANGELI GIOVANNI


Angeli Giovanni figlio di Iacopo Bargeo, anche esso Professore di giurispru-denza nell'Università di Pisa, ed il Fabroni istorico dell'Accademia Pisana nel Vol. II° pag. 446 dice =Giovanni poi lasciata l'Etruria, volle essere scelto fra i Sacerdoti Romani, e ricoperti grandissimi uffici, avrebbe conseguito forse la porpora Cardinalizia se non avesse perso l'uso degli occhi.


ANGELI  FRANCESCO


Angeli Francesco figlio di Iacopo di Barga per un sessennio, cioè fino alla morte del padre tenne nell'Università di Pisa la cattedra straordinaria di Gius civile.

Egli aveva anche ottime qualità, ma specialmente in lui è da lodare il fatto che si dedicò completamente all'Accademia per raggiungere la gloria paterna. Incontratosi una volta in non so quali giureconsulti che si diceva fossero autori e lodatori di cattivi consigli, contro il bene dello stato, non solo li rimproverò liberamente, ma parlò di loro al principe in modo che questi avrebbe giudicato che quegli uomini dovessero essere scancellati non solo dalla storia, ma anche dalla memoria degli uomini.

Egli poi amò e coltivò sempre la rettitudine, l'onestà e tutto ciò che era unito al dovere e alla virtù e non si scostò in tutta la sua vita nemmeno di un unghia da questa strada. Costretto ad occuparsi del patrimonio, tolse una parte di tempo agli studi, dai quali avrebbe potuto trarre non solo ricchezze, ma anche gloria. Egli aveva ingegno vigoroso e nella sua adolescenza era stato educato ottimamente, ed in famiglia aveva molti splendidi esempi che avrebbero facilmente destato dal sonno anche l'uomo più fiacco. Morì a Pisa nel 1664 postridie calendas Maii. (Fabroni).


BALDUINI  BACCIO


Balduini Baccio da Barga Vir in medicinis doctus et peritus : così chiamato dallo scrittore Francesco Radagaso.

Questo celebre uomo nel 1587 ai 19 di ottobre venuto a morte il Granduca Ferdinando e la Granduchessa sua seconda moglie Bianca Cappello nella villa di Poggio a Cajano fu chiamato alla sezione dei due cadaveri unitamente coll'altro maestro Leopoldo Carlini da Barga allora conosciuti per i più grandi maestri dell'arte medico - chirurgica ; i quali aperti i due cadaveri dichiararono essere stato nell'interiora dell'uno e dell'altro una medesima simpatia di malore.




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