| Foglie morte Oh! che già il vento volta e porta via le pioggie!
 Dentro la quercia folta
 ruma le foglie roggie
 che si staccano, e fru...
 partono; un branco ad ogni
 soffio che l'avviluppi.
 Par che la quercia sogni
 ora, gemendo, i gruppi
 del novembre che fu.
 Volano come uccelli,
 morte nel bel sereno:
 picchiano nei ramelli
 del roseo pesco, pieno
 de' suoi cuccoli già.
 E il roseo pesco oscilla
 pieno di morte foglie:
 quale s'appende e prilla,
 quale da lui si toglie
 con un sibilo, e va.
 Ma quelle foglie morte
 che il vento, come roccia,
 spazza, non già di morte
 parlano ai fiori in boccia,
 ma sussurrano: - Orsù!
 Dentro ogni cocco all'uscio
 vedo dei gialli ugnoli:
 tu che costì nel guscio
 di più covar ti duoli,
 che ti pèriti più?
 Fuori le alucce pure,
 tu che costì sei vivo!
 Il vento ruglia... eppure
 esso non è cattivo.
 Ruglia, brontola: ma...
 contende a noi! Ché tutto
 vuol che sia mondo l'orto
 pei nuovi fiori, e il brutto,
 il secco, il vecchio, il morto,
 vuol che netti di qua.
 Noi c'indugiammo dove
 nascemmo, un po', ma era
 per ricoprir le nuove
 gemme di primavera... -
 Così dicono, e fru...
 partono, ad un rabbuffo
 più stridulo e più forte.
 E tra un voletto e un tuffo
 vanno le foglie morte,
 e non tornano più.
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