Barga ed il suo comune non sono immuni dalla crisi economica che sta attanagliando la nostra nazione. Stiamo perdendo attività e posti di lavoro e la crisi del nostro settore industriale è sotto gli occhi di tutti con le vicende che stanno riguardando ultimamente lo scatolificio Corsonna dove rischiano il posto 89 persone.
Indubbiamente uno dei settori che ancora contribuiscono a bilanciare la nostra economia, e che anzi può sviluppare ancora potenzialità, è quello del turismo.
Il territorio di Barga può e deve distinguersi per lo sviluppo del suo turismo. Non tanto del turismo di massa che qui certo non è possibile; ma con il turismo di qualità, quello fatto per chi vuole apprezzare questi posti vivendoli in modi alternativi: tra questi il turismo legato alla scoperta del territorio. La nostra zona è già frequentata da tanti amanti del trekking, che giungono a Barga per attraversare a piedi il suo territorio.
Il CAI d Barga sta facendo un ottimo lavoro in tal senso ed è di poco fa la riapertura e la valorizzazione di sentieri che si snodano da Barga e dintorni (leggi l’articolo).
Si potrebbe fare di più, anche perché la nostra zona è ricca di sentieri e strade più o meno vicinali che offrirebbero grandi potenzialità, al fine di rendere il nostro territorio una zona di trekking altamente appetibile. Purtroppo spesso questo non è possibile perché si va a cozzare con i diritti di proprietà privata. A volte solo per evitare grattacapi che potrebbero derivare da infortuni accorsi mentre si attraversar la propria proprietà, le strade e le antiche vie vengono sbarrate e divengono inutilizzabili.
Ne hanno fatto le spese gli amanti del trekking, provenienti dalla Gran Bretagna, che frequentano il bed&breakfast Casa Fontana di Ron Gauld, a Barga. Nella zona tra Fornaci e Barga, esisteva un tracciato (fino a poco tempo fa segnalato anche dal CAI) che veniva consigliato dal gestore di casa Fontana e che era molto apprezzato. Oggi quel sentiero non è più percorribile. I proprietari hanno sbarrato l’accesso ed essendo proprietà privata nessuno ha il diritto di oltrepassarlo. La legge è legge, ci mancherebbe.
Gauld, di cui potete anche ascoltare una audio intervista in inglese rilasciata al nostro giornale, è però preoccupato da questo fenomeno. “C’è bisogno di sviluppare – dice – queste forme di turismo intelligente, tra cui anche quello del trekking alla scoperta dei territori ed invece l’impossibilità di utilizzare i sentieri perché le proprietà private vengono interdette rischia per prima cosa di far dimenticare tanti antichi tracciati e poi di penalizzare questa forma di turismo che secondo me sarebbe invece un patrimonio per Barga”.
E’ una questione di lana caprina quella che evidenzia Ron Gauld. La legge sulla proprietà privata da noi garantisce i diritti dei possidenti. In Gran Bretagna le cose sono diverse e basta una sola persona che attraversi un sentiero affinché questo sia percorribile da tutti. Qui non è così, ma indubbiamente bisogna prestare attenzione al problema. E’ giusto rispettare i diritti dei proprietari, ma bisogna anche vigilare affinché, almeno dove questo è possibile, non si utilizzi a sproposito questo diritto. Riteniamo che una riflessione sulla questione dovrebbero farla anche i nostri amministratori. Magari per studiare soluzioni alternative o possibilità di moderazione e di confronto tra i proprietari e gli appassionati di trekking. Per me, e voglio ribadirlo che si tratta di una riflessione e di una opinione puramente personale, bisognerebbe valorizzare al massimo tutto il nostro patrimonio sentieristico e fare quanto è possi ile perché questo non venga dimenticato ma venga anzi utilizzato sempre di più.
A colour coded signpost to stop the unwary from wandering off in the wrong direction.
Not too visually intrusive that the painted marks destroy the natural beauty of the place but at the same time, strong enough to be seen in times of need, such as when one of those terrible summer storms suddenly arrives and visibility is down to metres in a couple of minutes as the clouds swirl around you.
Each path has its own colour coded mark and each area has its own colours. signs along the path – exhibition 2003 – Casa Cordati
one must ask why, as property owners, we must, by law, endure the often irascible, and sometimes ill-mannered, funghii and cacciatori traversing what is considered in these instances a right-of-way known as the strada vicinale, yet the genial and pleasant walker is denied access through the very same ‘public’ mule tracks which have connected these farms for centuries.
I realize that we cannot, in fact, prevent from popping up all over, the actual funghi, so that would be funghiaii? : )
are you sure about this?

: )
I like the images…
Mushrooms? Boy I have to brush up on my Italian!