Ogni tanto un salto in duomo andrebbe fatto, specialmente quando non c'è nessuno, ancora meglio se di notte. Non voglio dire che sia un posto romantico o cavolate del genere, per me il duomo non è un posto romantico, anzi, è utile proprio se si è da soli; sarà per i rumori, per la luce, o sarà perchè queste pietre trasudano tempo, storia, sarà perche per mille anni le persone sono venute qui nella speranza di risolvere le loro angoscie, i loro dubbi, a cercare risposte alle loro domande inesprimibili. Fatto stà che quando sono qui mi prende una sensazione che non ho mai riprovato da nessuna altra parte, sembra quasi che le emozioni di quelle genti, nei secoli, si siano impregnate nella pietra e vengano riassorbite dai solitari visitatori. Vite che sono scomparse da tempi inenarrabili, sembra come per magia di vederle immortalate in questo luogo, un ininterrotto ciclo di personalita sembra qui essere costantemente prsente, come un'eterna fotografia, come una porta sulle nostre radici. Sento il vento strusciare tra i cipressi e penso che questo è lo stesso vento qui accarezzava, secoli fa, qualcuno di dimenticato. E sovente mi commuovo, pensando ai volti che ho incrociato per le vie durante il giorno, che sembrano gli specchi di questi antichi pellegrinaggi, penso che siano state le loro stesse mani, ruvide e rozze, che mile anni fa hanno messo qui queste pietre, quelle mani che adesso appaiono come qualcosa di curioso, di folkloristico, ma per me sono come le ultime foglie che il vento del tempo ha trascinato fin qua da epoche dimenticate.
E come soffre il cuore mio, quando vedo questo luogo così prezioso e sacro, calpestato in massa da volgari turisti, quando questo prato si riempie di stupidi villeggianti ignoranti che non possono capire, che inondano questo paese senza neanche guardarlo, che sono interessati a Barga come si può essere interessati alle foto di uno squallido depliant. E in tanto vedo spuntare come funghi nuovi parcheggi, aree di sosta attrezzate ad accogliere quelle masse di famelici calpestatori, vedo le facciate dei palazzi che il tempo ha dipinto come un pittore con la sua tela, trasformarsi in sterili muri di colore che sembrano capitati li per sbaglio, alberi abbattuti, ruspe al lavoro, nuove strade, nuove villette, vedo la sete di denaro che si fa largo in questo paese come grosse macchie di sangue sgorganti da ferite irreparabili…
vedo Barga che sparisce, vedo l'anima di Barga che sparisce, che sparisce quell'odore che sentivo da piccolo quando arrivati da Roma scendevo di macchina emozionato, quell'odore di casa, di casa millenaria. Mi avvicino alle pietre del duomo e mi viene voglia di abbracciarle, per quanto ancora se ne sentirà il profumo, l'autenticità, la sacralità… Ti amo Barga, io comunque non ti dimenticherò mai, non avrei mai pensato di farlo ma ringrazio i miei genitori per avermi dato la possibilità di darti un ultimo, appassionato saluto.
se fossi una donna mi scoperei all'istante article by Dr Who
Dr Who….quanti articoli hai voglia di scrivere.
Quanta voglia hai di comunicare….comunicare??? E’ quello che vuoi????
L’ultima frase però come al solito stona.
Sottoscrivi ancora questo post o ti è passata la sbornia?
sei il mio tenerone dr who! spero però che la malinconia non ti travolga e ti imprigioni nelle parole, datti una sveglia piuttosto, la vita è ora… ti voglio bene e lo sai, chissà se così riuscissimo finalmente a esprimerlo a vicenda…
i verbiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Certe sbornie lasciano il segno…
grazie prof Ale!
prego..
…che nostalgia di barga stamani…