Egregio Direttore,
Sono un cittadino del Comune di Barga e faccio anche parte dell’Osservatorio della Sanità della Valle del Serchio di Barga.
Ero presente al Convegno di sabato 29 novembre durante il quale ho avuto modo di ascoltare gli interventi che si sono succeduti.
Non affronto i vari temi relazionati da Lei e dai suoi collaboratori che, ovviamente, come suol dirsi, non fanno una grinza, ma tuttavia mi preme sottolineare come tutti i relatori, ivi compresi i politici, abbiano dimenticato il vero protagonista, “ l’UOMO “ ovviamente inteso nel senso più ampio del termine. Si l’UOMO, la sua grandezza, la sua fragilità, la sua dignità e le sue esigenze che mi creda, vengono prima di qualsiasi altra cosa.
Direi che il tutto si è concentrato in un Piano industriale, trattando dell’UOMO come se fosse un qualsiasi prodotto, ritenendo lecito applicare schemi e metodologie propriamente tipiche delle attività economiche. Mi dispiace caro Direttore, ma Lei forse dimentica che la vita è un miracolo ed è immensamente più importante di qualsiasi strategia politico/economica che Lei andrà ad adottare sulla pelle di noi cittadini e andrebbe rispettata, accudita e salvaguardata al di là di ogni logica economica se non altro per il rispetto che tutti ( compreso Lei ) dobbiamo al nostro Creatore.
Fatta questa premessa vorrei analizzare con Lei alcune questioni che interessano e hanno interessato la nostra Valle.
Sono ormai circa 40 anni che si parla del nostro Ospedale, nel bene e nel male, ma un fatto è sempre stato alla nostra attenzione e cioè che il ns. Ospedale ( Barga ) è sempre stato a rischio chiusura, ma nel frattempo e nonostante gli alti e i bassi molte persone hanno trovato risposte, conforto e/o soluzioni alle loro sofferenze . Molti sono nati e molti sono morti. In buona sostanza l’Ospedale ha svolto il suo ruolo fondamentale.
Poi sono arrivati gli anni difficili della crisi ( non certo dipesa dalla volontà dei cittadini , ma bensì da una cattiva politica che ha continuato a distogliere l’attenzione sull’obiettivo primario “ l’uomo “, sono venute sempre meno le risorse e nulla si è fatto per scegliere fra il bene e il male e quasi sempre si è scelto il male.
Chi doveva pagare tutto ciò? E’ ovvio, come sempre accade chi paga è sempre il più debole e il più indifeso. La politica decide le strategie e per applicarle chiama Lei. Questi sono i soldi e pertanto vedi di farteli bastare. Non importa come li usi, non importa se i più soffriranno, non si cureranno, moriranno, no, l’importante è che i conti tornino.
Lei è un Manager è visti gli obiettivi da raggiungere si mette al lavoro. Forma una squadra di esperti e incomincia e tagliare e riorganizzare.
Ma io mi chiedo che cosa significa riorganizzare ( si perché che cosa significhi tagliare lo so ) e allora prendo il vocabolario della lingua italiana e leggo che:
“ Riorganizzare significa trovare il modo in cui un sistema è strutturato al fine del corretto espletamento delle sue funzioni “
Allora Le chiedo se riorganizzare è quanto sopra:
Che significato ha togliere il Day Hospital oncologicio da Barga per andarlo ad istituire e potenziare a Castelnuovo di Garfagnana;
che significato hanno tutte le espropriazioni fatte negli anni al nostro Ospedale visto che hanno causato solamente disagi e sofferenze ai cittadini.
Se come abbiamo visto riorganizzare significa trovare il modo per un corretto funzionamento di un sistema le cui funzioni sono e devono essere quelle di salvaguardia della salute e del benessere dell’uomo, non Le pare che tutto ciò che ne compromette tale fine sia aberrante da ogni punto di vista. Non si accorge che la Sua missione è e sarà un fallimento ancorchè riceverà riconoscimenti dalla Politica?
Smettiamo di applicare filosofie metodologie che non ci appartengono, smettiamola di usare terminologie copiate magari prendendo come riferimento altri paesi, tipo gli Stati Uniti.
I questi paesi l’essere umano è tale solamente se ha una carta di credito.
Smettiamo di copiare da un libro scritto male e interpretato ancora peggio. Torniamo ad appropriarci della nostra cultura, dei nostri valori, della nostra identità.
Ben vengano anche nuove idee di sanità, ma prima di applicarle esaminiamole attentamente avendo sempre in mente il fine più nobile ( l’uomo e la sua dignità ).
La “ nuova “ visione della sanità. Metodologie per intensità di cura, Aree vaste , Case della salute ecc.ecc. Ma quali sono e quali saranno i risultati di tali cambiamenti. Ci si aspetterebbe un servizio migliore, tempi di attesa più brevi, meno incidenti ecc.ecc. ma, spiace dirlo le cose non stanno così.
Durante i lavori del Convegno a Barga, sia Lei, ma soprattutto la politica, ha posto l’accento sulla particolarità della nostra Valle che è fragile da ogni punto di vista ed è stato detto che il paziente della Valle e della Garfagnana deve avere gli stessi diritti del paziente che stà vicino a Careggi, ma nei fatti le cose non stanno affatto così.
Si è deciso di riorganizzare per dare ai cittadini servizi più efficienti, ma la realtà è un’altra.
Riorganizzare per la politica significa tagliare e risparmiare, senza provare a dare a tale verbo il significato che invece ha e avendo come obiettivo la ricerca delle inefficienze e degli sprechi che sicuramente ci sono.
Caro Direttore, Lei è anche un medico e nell’approssimarsi alla sua professione ha fatto un solenne guiramento che qui brevemente Le sintetizzo negli aspetti, secondo me più salienti e pertinenti:
“ GIURO, consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo di
- Perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollevo delle sofferenze, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
- Attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana , contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;
- affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali:
Termino questa mia lunga riflessione segnalandoLe alcune scelte fatte dalla politica e che secondo si sono rivelate profondamente sbagliate.
Alcuni anni or sono si è scelto di privilegiare l’industria a scapito dell’agricoltura e si sono svuotate le campagne e riempite le città. Si è privilegiata la grande distribuzione a scapito dei piccoli commercianti situati anche in piccoli paesi che svolgevano anche un ruolo di pubblica utilità e oggi ci siamo resi conto che anche questo è stato un errore. Si sono abbandonati i territori ed oggi la natura si ribella. Allora non vorrei che anche in ambito sanitario le scelte che facciamo oggi domani si riveleranno sbagliate. Accentrare è quasi sempre sbagliato. E’ meglio il piccolo che il grande, quasi sempre.
Le auguro una felice riflessione. Cordialmente,
Un cittadino come tanti