Cartier-Bresson è stato definito “l’occhio del secolo” per la capacità di fissare l’ essenza della realtà a lui contemporanea, nelle molteplici sfumature in cui ha voluto stigmatizzarla. In primo luogo ha saputo esemplificare la realtà delle città europee nell’immediato dopoguerra così come nei momenti immediatamente successivi della ripresa economica. Ad esempio, nella foto di Liverpool del 1962, il fotografo con profonda semplicità mostra la devastazione ormai superata della guerra, la realtà industriale della città, la continuazione e la forza della vita rappresentata nei tre bambini che giocano tra quelle che sembrano “archeologie industriali” e mura diroccate che affiorano nella nebbia di un pomeriggio inglese.
In secondo luogo la realtà è ritratta attraverso i suoi attori principali: i lavoratori, i passanti, i ragazzi, gli innamorati. Fanno parte di questa “serie” la foto dei due tassisti, la foto di un avventore di un locale mentre sbadiglia (Barcellona 1933), di due amiche messicane (Messico 1934) di due zingari (Gypsies, Grenada 1933). Il fotografo li coglie con leggerezza, senza che nessuno dei loro gesti risulti eccessivo e costruito.
L’artista ha avuto la capacità di scoprire o fissare nella memoria collettiva alcuni protagonisti culturali del ‘900: Jean-Paul Sartre, Giacometti, Truman Capote.
Henri Cartier-Bresson (August 22, 1908 – August 3, 2004) was a French photographer considered to be the father of modern photojournalism. He was an early adopter of 35 mm format, and the master of candid photography. He helped develop the street photography or life reportage style that was coined The Decisive Moment that has influenced generations of photographers who followed.
Nella mostra sono proposti eventi che hanno segnato il nostro tempo: il fotografo ha immortalato la celebrazione dei singoli- vedi la foto del funerale di Gandhi- e ha documentato degli atteggiamenti di massa – vedi la foto “Meeting, Parigi 1954”- .
L’Italia la vediamo in un passato non troppo lontano, eppure profondamente diversa: in un vicolo, dove giace abbandonato un carretto; nella foto “Aquila 1952”, dove sono ritratte delle donne con il capo velato da un panno nero; infine nella foto di una messa di mezzanotte in Abruzzo.
L’autore ci mostra anche vari paesaggi: la vastità degli spazi francesi, il bianco abbagliante dei villaggi greci, la dolcezza dei paesaggi irlandesi.
Consiglio quindi di lasciarsi catturare da queste atmosfere, colte da un profondo interprete del nostro tempo.
Fino al 3 novembre 2013 sarà possibile visitare la mostra fotografica di Henri Cartier-Bresson al museo Lu.CC.A (Palazzo Boccella). Il museo è aperto dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 10 del mattino fino alle 7 della sera. Il prezzo del biglietto è di 9 Euro (intero) o 7 Euro (ridotto per gruppi superiori a 15 persone, per i ragazzi minorenni, per le persone aventi più di 65 anni). Il sito web del museo è: www.luccamuseum.com; Per visite guidate è necessario prenotare al numero: 0583/ 49. 21. 80 o all’ indirizzo: info@luccamuseum.com
Article by Alessandra Castore