Non sarà così, e sicuramente, per ora almeno, nessuno confermerà questa ipotesi. Ma il fatto che a breve possa essere riorganizzata l’unità operativa di Portineria/centralino dell’ospedale San Francesco di Barga qualche dubbio, sulla futura riorganizzazione ospedaliera, lo desta. Anzi qualche certezza, visto che prossimamente la portineria/centralino sarà chiusa nelle ore notturne e tutto il servizio sarà demandato ai servizi centralino e portineria dell’ospedale di Lucca o forse, questa è voce delle ultime ore, agli analoghi servizi dell’ospedale di Castelnuovo.
Un primo tassello nell’incastro che dovrà comporre l’operazione per la totale chiusura del servizio portineria/centralino dell’ospedale “San Francesco”. Questo nessuno lo afferma ufficialmente, ma le voci che si rincorrono negli ambienti ospedalieri e sanitari di Barga sono queste.
Due più due fa quattro ed indubbiamente, se così fosse, delegando il tutto all’analoga unità operativa di Castelnuovo magari, non resta che pensare che la riorganizzazione ospedaliera che ancora non è stata diffusa e resa nota, sicuramente è già stata comunque decisa e non certo a favore dell’Ospedale “San Francesco” di Barga. E’ una nostra deduzione ovviamente e ci auguriamo di essere smentiti, ma questa sembra la direzione intrapresa, stando a quello che si osserva e si sente dire.
Comunque sia la stessa chiusura del servizio portinertia/centralino, anche se nelle ore notturne, rappresenta una perdita importante per il “San Francesco”. Il grido di allarme lo lancia una delle dipendenti, Barbara Bianchini che ci ha inviato questa lettera. Prima di continuare è bene fare un inciso, per non metterla in difficoltà: quello che abbiamo dedotto sopra, in apertura del nostro articolo, è solo farina del nostro sacco e non è attribuibile a chi ha firmato la lettera; che invece sottolinea altri tipi di problemi che si verificheranno con la soppressione del servizio.
[dw-post-more level=”1″] Ecco che cosa scrive la Bianchini:
“A giorni si prospetta una riorganizzazione del Unità Operativa Portineria/centralino dell’Ospedale di Barga; verrà eliminato il turno notturno causa carenza di personale. Negli ultimi anni sono solo state effettuate da parte dell’Azienda A.S.L.2 assunzioni di categorie protette provenienti da altre regioni che come hanno potuto hanno poi chiesto il trasferimento. Sono anni che viene garantito un servizio a fatica, facendo accumulare al personale tante ore di straordinario (mai pagato), oltre a ferie non godute. Ora la situazione è ulteriormente critica con due persone andate di recente in pensione. Come portineria il personale gestisce l’accesso delle auto all’interno dell’aria ospedaliera, come centralino oltre all’ospedale, viene gestito il poliambulatorio ex CESER di Fornaci di Barga, spesso il distaccamento Sanitario Susy Clarke di Bagni di Lucca, tutto il sevizio infermieristico domiciliare. Tutto questo da anni e da una sola persona per turno. La Dirigenza Aziendale della A.S.L.2 Lucca ha deciso la chiusura del servizio notturno trasferendo il servizio telefonico al Centralino di Lucca o Castelnuovo, al servizio di portineria di Lucca o di Castelnuovo sarà demandata l’apertura sbarra con chiamata dal nuovo videotelefono appena acquistato, soprattutto dirottando all’Unità Operativa Elettricisti di Lucca o di Castelnuovo tutti gli allarmi dell’ospedale: emoteche, ossigeno, caldaie, antincendio ecc., con un nuovo sistema software acquistato appositamente”.
Barbara Bianchini si pone alcune domande:
“Ma tutta questa tecnologia è gratis o va pagata, sarà una forma di risparmio ma tra quanto? Sarà più affidabile di un essere umano, non ci saranno mai guasti o piccoli intoppi? Chi lo garantisce? Se improvvisamente salta un collegamento, la corrente, cosa succederà? Qualcuno dovrà prendersi certe responsabilità?”
Inoltre secondo la Bianchini il personale rimane comunque carente perché il turno giornaliero/settimanale va garantito, e l’azienda dovrà per forza i riposi, le ferie e la copertura di eventuali malattie. Secondo lei quindi andando a togliere il servizio notturno si risolve poco:
“anzi togliamo anche un servizio di sorveglianza per l’Ospedale che rimane totalmente incustodito durante le ore notturne.
Comunque – conclude – questo è un’ulteriore passo per la chiusura totale, non pensate che in Media Valle o in Garfagnana ci sia la possibilità di costruire un nuovo ospedale. L’unico Ospedale operativo sarà solo e soltanto a Lucca”.
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Addio sogni di gloria… ripete il ritornello di una canzone che per noi suona molto amara… chi dobbiamo ringraziare?
Molti.
E ripeto l’invito a qualche legale di Barga (se nessuno avrà il coraggio di farlo collettivamente lo farò io a titolo personale) di inviare esposto alla Corte dei Conti affinchè voglia accertare chi, dal 1978 ad oggi,amministratori locali regionali e dirigenti asl, abbia sperperato milioni di euro pubblici per mettere a norma o ampliare, ultimi interventi solo di mesi fa, il San Francesco già condannato per decisioni prese da molti anni alla chiusura. E dopo averlo accertato voglia condannare le singole persone responsabili di ciò al risarcimento danni alla collettività.
Inoltre ritengo che sia da presentarsi esposto alla Procura della Repubblica competente affinchè voglia accertare chi, tra i medici di base e ospedalieri del territorio dei due nosocomi di Barga e Castelnuovo, abbia interessi personali affinchè questi chiudano consentendo così lo spostamento di molte attività pubbliche al privato. Ne conosco anche alcuni…. e per la Procura non dovrebbe quindi essere difficile accertare questo, visto che ci sono anche atti ufficiali.
Quando le battaglie sono perse, e questa lo è, almeno bisogna cercare di far comunque del male sul serio al nemico.
la battaglia non è persa, almeno non ancora. finchè non vedrò un documento definitivo con sopra scritto che l’ospedale dovrà essere chiuso io ritengo che si possa ancora combattere. inutile anche fare esposti alla Corte dei Conti. non ne vedo nè l’utilità nè la portata. chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato e il problema adesso non è quello. a me non importa cosa è stato, ma cosa sarà. adesso è importante non arrendersi e lottare, questa volta uniti, per salvare almeno ciò che abbiamo e se possibile anzi cercare di fare valere l’accordo del 1995 che a questo punto diventa giocoforza fare rispettare con determinazione e costanza. ora è il momento di lottare con ancora più vigore.
Senza addentrarmi nella discussione sul tema specifico, che equivarrebbe a scrivere un libro, vorrei solo dissentire da alcune affermazioni sopra espresse.
Sarebbe bella portare avanti la tesi che: “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato”!!!
Allo stesso modo dire che: “a me non importa cosa è stato, ma cosa sarà”.
Ehh nooooo, non ci sto proprio!!!
Sarebbe troppo facile!!!
Poi l’uomo è il prodotto del suo passato, che lo porta ad agire nel presente che, a sua volta, condizionerà necessariamente il suo futuro.
Ricordiamocelo!!!
Saluti a tutti.
Ok, lottare.
Ma poichè la storia e l’esperienza personale insegnano che politica, incontri, tatticismi, diplomazia servono solo a prenderlo nel sottocoda, concretamente cosa facciamo?
Occupiamo l’ospedale?
Blocchiamo le strade della mediavalle?
Occupiamo il palazzo della regione o la direzione Asl?
Intasiamo il pronto soccorso di Lucca con richieste inutili volte solo a disturbare e ritardare l’attività per dimostrarne l’insufficienza?
Ci rivolgiamo per ogni prestazione necessaria ad altre Asl in modo da far spendere di più la nostra?
Altre idee?
Ma bisogna partire, subito (ed è già tardi, dovevamo capirlo quando chiusero Coreglia)
direi che le idee che proponi cominciano ad essere idee discrete. l’intasamento del Pronto Soccorso di Lucca per esempio potrebbe essere una valida forma di protesta, similmente manifestazioni a Lucca, alla ASL o di fronte l’ospedale potrebbero non foss’altro servire a sensibilizzare gli animi. importante però è concertare queste soluzioni anche con gli altri comuni della Mediavalle, perchè credo che un errore a monte sia stato quella di non concertare una strategia comune con tutti i comuni della Mediavalle, cosa che invece i Garfagnini avevano fatto. avendo assistito alla riunione alla ASL ho potuto notare effettivamente come i comuni della Garfagnana si muovessero di concerto, come se avessero già stabilito la linea di condotta, mentre i comuni della Mediavalle, pur forti nel numero di abitanti e nel peso dei voti, sembravano muoversi senza coordinamento, come se non avessero concertato un’azione comune. ecco, secondo me bisognerebbe cercare di coordinarci tutti insieme, tutti e 35.000 su un’unica grande azione, che permettesse di dare la giusta visibilità su larga scala e mandasse un messaggio chiaro alla Regione. la mia ovviamente è un’idea, la butto lì.
Mi sembra che, a parte una raccolta di firme che come al solito servirà solo a sprecare carta, a distanza di 7 giorni da quelle che Tu dici idee discrete nessuno si è mosso.
Non la politica, che sa benissimo che se si muove contro regione e asl è tagliata fuori per sempre da ogni scelta futura.
Non i cittadini, che imbeccati bene dalla politica che rassicura sono convinti che tanto tutto continuerà come prima.
Non i comitati, che come ho detto ritengono che sia con le firme che si cambi il mondo.
E non i cittadini un po’ più nervosetti ai quali potrebbero piacere idee come quelle proposte, perchè non si sa mai, lasciamo che vadano avanti gli altri, meglio non esporsi.
E’ così da sempre, caro mio, per questo dalle nostre parti si prende sempre lì!
Nel fine settimana comincio a scrivere gli esposti, visto che anche in quest’idea sono solo.
Meglio solo, comunque, che male accompagnato.
libero di non starci Bygeorge, ma non puoi pretendere di fare revisionismo in un frangente temporale così delicato. la situazione sull’ospedale al momento impone una scelta chiara che è situata solo nell’attimo presente e ogni riferimento a ciò che è stato o ad ogni polemica antecedente è sterile ed inutile e serve solo a farci del male da soli. ci sono stati degli errori, è molto probabile, quasi certo direi, ma ormai sono stati fatti e la storia non si può riscrivere, ma si può solo prendere come dato di fatto. di conseguenza non vedo altra soluzione al momento che non sia quella di difendere ciò che abbiamo lottando fino alla fine sulle basi di ciò che abbiamo concretamente. il resto sono solo belle parole e le porta via il vento ma non servono a salvare l’ospedale o ad attuare il piano del 1995.