Come c’era d aspettarsi e come era lecito, non poteva mancare oggi – in questa triste vicenda che riguarda l’ospedale unico della Valle del Serchio, ed ancora una volta un voto insensato e scellerato – la presa di posizione del sindaco di Barga, Marco Bonini che fa le sue riflessioni su quanto è accaduto ieri e che non si dà per vinto, rilanciando l’iniziativa stamani avviata dal Comitato per la difesa del cittadino. Coinvolgere la popolazione nella scelta dell’ospedale unico tramite un referendum popolare: “E’ stata – afferma Marco Bonini, all’indomani della Conferenza dei sindaci, che ha ratificato la decisione di localizzare l’ospedale unico a Pieve Fosciana, in Garfagnana, preferendolo a quello ipotizzato a Mologno – una decisione presa in barba agli interessi di tutta la Valle del Serchio. Una scelta grave, che avviene senza le integrazioni che la Regione Toscana invierà entro la fine del mese.
Non possiamo scegliere un sito solo per motivi di campanile, ignorando il dettaglio fondamentale: ovvero avere un ospedale con il maggior numero possibile di reparti e di servizi. A questo punto facciamo un passo indietro tutti, coinvolgiamo i cittadini con un referendum.
Va ricordato anche – prosegue – che i sindaci della Garfagnana rappresentano 23.500 persone contro gli oltre 35 mila della Media Valle.
Non mancauna riflessione su quanto nella vicenda di ieri abbia pesato il comportamento e le decisioni assunte dal sindaco di Lucca: “Sul voto ha pesato in modo determinante l’ingerenza del Comune di Lucca – afferma il sindaco di Barga – un fatto di dubbio gusto, perché è apparso evidente che la posizione di Alessandro Tambellini sia stata dettata da questioni molte diverse da quelle all’ordine del giorno. Un vero e proprio sgarbo istituzionale che ha alterato non poco il voto. Per questo – conclude Bonini – aspettiamo il risultato della commissione e le integrazioni che darà la Regione Toscana, che, se come credo, confermeranno quanto emerso anche ieri, non potranno che portare ad un referendum”.
[dw-post-more level=”1″]
Circa quello che è avvenuto ieri a Lucca prende la parola anche il consigliere regionale e Presidente della IV Commissione Marco Remaschi che attacca duro il sindaco di Lucca Tambellini: “Rimango sorpreso dal comportamento tenuto: contravvenendo all’impegno formale alla neutralità, a suo tempo palesato dai sindaci della Piana rispetto alle decisioni che avrebbero maturato i primi cittadini della Valle intorno alla localizzazione del nuovo ospedale, Tambellini ha dato nuova prova di scarso rispetto per le istituzioni e di altrettanta scarsa coerenza. Nel goffo tentativo di impartire “lezioncine” circa l’importanza di maturare decisioni politiche utilizzando gli strumenti della ragione e del buon senso – come se i suoi colleghi primi cittadini della Valle non ne fossero parimenti consapevoli – non ha fatto altro che marcare nuovamente la discutibile e fastidiosa supponenza con la quale troppo spesso si atteggia in consessi pubblici. Il profilo del professor Tambellini, che tenta di assurgere a paladino della ragione e del buon senso, devo dire inoltre che stride con la quantomeno imbarazzante recente vicenda della nomina degli scrutatori che lo ha visto sciagurato protagonista e responsabile in quanto presidente della commissione comunale elettorale.
In quasi un anno dal suo insediamento devo infine con dispiacere registrare che proprio delle prerogative alle quali giovedì scorso ha fatto più volte riferimento, nell’azione amministrativa del suo esecutivo non se ne sono ancora viste tracce, almeno per il momento. Aspettiamo comunque fiduciosi.”
[/dw-post-more]
a questo punto sorge spontanea una domanda, come diceva un noto presentatore. riassumerò le mie perplessità: quei curiosi soggetti antropologici che rispondono al nome dei sindaci dell’alta valle del Serchio hanno provato a forzare la mano con la ratifica della avventata decisione di localizzazione dell’ospedale unico e in questo sono stati aiutati anche dal sindaco di Lucca Tambellini, il più grosso sindaco filosofo dai tempi di Cacciari. ciò che però mi incuriosisce è che in entrambi i casi i sindaci dell’Alta Valle hanno voluto a tutti i costi prendere delle decisioni sul vuoto, un po’ come costruire una casa sulla sabbia. la commissione non si è ancora pronunciata e a questo punto chiedo: qualora fosse certo che verrà costruita una mezza infermeria al Piano della Pieve, i sindaci della Alta Valle continueranno ancora a tapparsi gli occhi e a pretendere per i propri cittadini un mezzo servizio anche se divenisse evidente (come l’assessore ha più volte ribadito) che i contenitori guardano anche ai flussi? oppure continueranno a speculare anche sulla salute dei loro amministrati? perchè quando la commissione si pronuncerà dubito che assisteremo a cattedrali costruite nel deserto e penso che a quel punto spetti alla Regione Toscana prendere in mano la situazione ed impedire a certi personaggi di danneggiare, per meri interessi di campanile, la maggioranza della popolazione della valle.
Essendo anche io stato presente alla conferenza, confermo quello che sostenni nel mio intervento all’assemblea pubblica al teatro dei differenti alla presenza di Remaschi, D’Urso, Del Ghingaro, Bonini ed altri, e che sembra essere diventata anche la posizione del comitato in difesa del cittadino, con una integrazione sostanziale: mi rendo conto che con ogni probabilità dietro alla costruzione del nuovo ospedale ci sono interessi che vanno al di là della sfera sanitaria, alcuni dei quali mi permetto di sospettare di dubbia moralità rispetto agli interessi della collettività, quindi ribadendo che un referendum popolare sarebbe la via più democratica, trovo sensato che ai cittadini venga chiesto di esprimersi non solo sulla localizzazione dell’ospedale unico ma su come debba essere gestita l’intera faccenda, nel dettaglio se sia il caso o meno di costruire nuove strutture oppure razionalizzare in modo adeguato quelle esistenti.
Meno male che non sono il solo a pensare che la costruzione sia solo una facciata per sporche speculazioni e tangenti che si intascheranno i nostro beneamati amministratori.
L’appalto di lavori milionari è una miniera d’oro e non interessa a nessuno se poi i lavori serviranno o meno, basta che siano fatti.
Investire i milioni di euro previsti per la costruzione nel funzionamento (e non nella ristrutturazione che dovrebbe esser finita da mo) dell’esistente non rende.
A chi dirige i lavori e gestisce i fondi, ovviamente.
Ai cittadini renderebbe eccome. Ma noi non contiamo.
E allora rilancio, visto che nessuno l’ha presa sul serio, la provocazione.
CITTTADINI DI BARGA TUTTI INSIEME.
Siamo capaci di creare una struttura ospedaliere funzionale e funzionante a servizio esclusivo dei soli cittadini di Barga basandoci solo sul volontariato? E, ovviamente, con una forma di CIVILE DISOBBEDIENZA consistente nel non versare le tasse allo stato per la quota di bilancio destinata alla sanità ma versarle all’Ente che la gestirà?
E a metterci, TUTTI NESSUNO ESCLUSO, quello che possiamo in opere e tempo per farla funzionare?
Ovviamente requisendo, CIVILMENTE DISOBBEDENDO, la struttura esistente.