Le “voci” pubblicate questa mattina sull’apertura di una trattativa tra KME e sindacati a proposito degli esuberi annunciati, trovano conferma in un comunicato di CGIL –FIOM rilasciato nel pomeriggio tramite il quale si apprende che “L’azienda ha per la prima volta dichiarato la possibilità di mantenimento del forno Asarco di Fornaci e ha ribadito la necessità di un intervento sul costo del lavoro”.
Gli spiragli, insomma, sono confermati anche se sarà necessario lavorare ancora per definire la contropartita. Intanto i sindacati continuano nella proposta di ottimizzare la produzione dell’Asarco di Fornaci per risolvere la crisi e scongiurare la razionalizzazione: “Come FIM FIOM e UILM – si legge ancora nella nota – abbiamo ribadito la necessità di un cambiamento del piano industriale che si traduca nel mantenimento del forno a Fornaci di Barga, garantendone un utilizzo costante e una saturazione credibile, la missione produttiva delle LIME a campo Tizzoro e la salvaguardia dello stabilimento di Serravalle Scrivia, e permettere tramite ciò il riassorbimento degli esuberi.
Le posizioni delle parti restano però distanti, con “divergenze profonde su come gestire la crisi in atto”. Si tratta comunque di un’apertura che fa ben sperare e che comunque da ossigeno alla trattativa.
Trattativa di cui si sta occupando anche Palazzo Ducale, la cui volontà è quella di attuare “Una forte azione politica e sindacale di livello nazionale e non soltanto locale e regionale per fronteggiare la crisi di KME e del suo stabilimento principale a Fornaci di Barga”.
È quanto emerso questa mattina durante una seduta congiunta delle commissioni consiliari per Occupazione Lavoro e Sicurezza e per lo Sviluppo Economico, presiedute rispettivamente da Gloria Puccetti e Oriano Rinaldi alla quale hanno preso parte anche il consiglio, il presidente della provincia Stefano Baccelli, l’assessore provinciale Mario Regoli e i rappresentanti sindacali.
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L’incontro è servito per fare il punto della situazione e per valutare le intenzioni dell’azienda che, allo stato attuale, “sono quelle di privilegiare la produzione industriale in Germania a scapito del forno di Fornaci che rischia di essere spento, mentre i lavoratori dello stabilimento sono già venuti incontro alla direzione aziendale sottoscrivendo accordi di flessibilità e produttività già pesanti da sopportare in un periodo economico così difficile”.
Tra l’altro, su 1000 lavoratori di KME Italy, 653 sono impiegati presso la stabilimento di Fornaci e per questo l’Amministrazione provinciale ha ribadito la sua contrarietà alla perdita di un’attività tanto importante e radicata come KME che, seppur effettuata con una dismissione graduale, avrebbe conseguenze deleterie su tutto il tessuto socio – economico.
“Non si può assistere all’ennesima dismissione produttiva di una realtà così importante sul nostro territorio – ha dichiarato il presidente Stefano Baccelli – Tutto il possibile deve essere fatto affinché la vertenza KME sia gestita a tutti i livelli istituzionali proprio in forza alle dimensioni, al ruolo e al carattere strategico che queste produzioni significano per il nostro Paese. Occorre garantire una prospettiva al sito produttivo e ai lavoratori”.
I contenuti emersi durante l’incontro a Palazzo Ducale saranno discussi al tavolo di crisi che la Regione Toscana ha convocato per il prossimo 21 febbraio a Firenze al quale prenderà parte anche il comune di Barga, mentre i sindacati si riuniranno di nuovo martedì 19 febbario.
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