Lo scacco matto dei sindaci della Garfagnana alle posizioni espresse dal sindaco Marco Bonini e dagli altri primi cittadini della Media Valle, con il voto che ha sancito la scelta della localizzazione del Piano Pieve, si è trasformato nel giro di appena 24 ore in una partita ri-aperta.
Questo in sintesi il primo aspetto dell’incontro previsto per oggi pomeriggio a Lucca, presso la sede direzionale dell’Azienda USL 2. Dove era atteso l’assessore regionale alla sanità, Luigi Marroni, per confrontarsi con i sindaci della Valle del Serchio su alcuni interrogativi legati al nuovo ospedale unico.
L’Assessore alla sanità della Regione Toscana Luigi Marroni ha di fatto risposto picche alla levata di scudi dei sindaci della Garfagnana che non solo ieri hanno votato per la localizzazione dell’ospedale al Piano Pieve, ma hanno anche sostenuto che questa scelta non avrebbe causato conseguenze circa la reale tipologia dell’ospedale che qui verrà realizzato e che i pareri espressi lo scorso 20 dicembre dalla commissione tecnico-sanitaria non erano assolutamente da tenersi in considerazione. Marroni ha invece concordato con quanto sostenevano i sindaci della parte bassa della Valle del Serchio e cioè che conta e come il luogo dove sorgerà il nuovo ospedale nel decidere che tipologia di nosocomio si andrà a costruire. E che conta e come tenere conto del parere della commissione espresso nella sua relazione sanitaria, che indicava due tipologie ben diverse a seconda del luogo: un ospedale di circa 70 posti letto in un caso ed uno ospedale più completo di circa 150 posti letto nell’altro. “Non è possibile – ha affermato – pensare di andare a costruire un ospedale sovradimensionato quando si sa già per sicuro che le sue percentuali di utilizzo saranno minori rispetto alla importanza della struttura. Costruire un ospedale con questi presupposti sarebbe un danno ed un costo inutile”.
“E’ vero – ha aggiunto Marroni – che un anno fa fu approvato un progetto di fattibilità diverso, ma i tempi e le capacità finanziarie di manovra sono molto cambiate in questi mesi e comunque non si può prescindere dal considerare nella scelta da prendere parametri importanti come flussi e bacini di utenza proprio per non andare a realizzare una cattedrale nel deserto, un ospedale che è costato tanto, ma che non è in grado richiamare quel numero di utenze per il quale è stato costruito”.
L’intervento dove afferma queste cose potete ascoltarlo sotto in forma integrale:
Marroni ha insomma riaperto la questione annunciando in chiusura, che nelle prossime settimane, sulla base della localizzazione comunque decisa ieri, dovrà essere presentato ai sindaci un quadro completo, in base all’analisi dei flussi, che spieghi realmente come sarà l’ospedale che sorgerà in Valle del Serchio; ed ha chiesto ai sindaci di confrontarsi nuovamente su questo.
Questo ha detto l’assessore ai sindaci nell’incontro di oggi, che peraltro si era aperto con un documento presentato dai sindaci di tutta la Media Valle oltre che di Molazzana che ribadiscono la scelta sbagliata presa ieri a Castelnuovo e giudicano la localizzazione di Mologno come l’unica possibile; proprio perché se si procedesse con la localizzazione del Piano Pieve, verrebbe realizzato un ospedale che sarà di molto inferiore all’attuale offerta dei due presidi esistenti.
Forte, molto accesa la reazione dei sindaci della Garfagnana, certi fino a ieri di aver messo in tasca un risultato definitivo. Gli interventi più accesi quelli del sindaco Fantoni, del sindaco Davini, del sindaco Puglia e del sindaco di Pieve Fosciana Angelini, ma forse il più polemico è stato quello del sindaco di Castelnuovo Garfagnana, Gaddo Gaddi che è stato anche il primo a lasciare la sala dove è avvenuto l’incontro dichiarando tutta la vicenda una vergogna. In realtà durante l’incontro ha anche paventato la possibilità delle sue dimissioni per protestare contro il voltafaccia della Regione, che si è rimangiata un accordo siglato con i sindaci solo un anno fa e che sta rimettendo in discussione tutta la vicenda a suo dire. Ha accusato apertamente Marroni: “se fossi un politico mi vergognerei di fare questi giochetti. Questa è sicuramente una classe politica che non mi rappresenta e sto pensando per questo di dare le dimissioni”. Queste più o meno le sue parole.
Sugli stessi toni o quasi anche gli interventi degli altri sindaci della Garfagnana che hanno preso la parola, che nemmeno troppo velatamente hanno annunciato ripercussioni anche a livello politico, affermando di essere stati presi in giro. Accuse anche verso i membri della commissione che avrebbero realizzato una relazione sanitaria “pilotata” da qualcuno.
Dunque sindaci garfagnini sul piede di guerra e… non tutto da rifare, ma quasi. Nel senso che intanto si dovrà sapere come verrà realizzato l’ospedale se nascerà al Piano Pieve ed a quel punto si dovrà riaprire un confronto con maggiore cognizione di causa. Qualche possibilità che si arrivi alla fine ad una scelta più ragionata e sicuramente migliore, insomma, c’è ancora.
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Una boccata di ossigeno inaspettata da una bombola che pensava ormai esaurita per il sindaco di Barga, Marco Bonini e per quelli dellaMedia Valle. Non gongolava, visto gli esiti dell’altro ieri, ma comunque ha avuto almeno una piccola soddisfazione, Bonini. La conferma che quanto aveva richiesto ieri a Castelnuovo era più che sacrosanto. E’ bene ricordarlo ai suoi colleghi della Garfagnana: aveva suggerito di attendere la relazione dell’assessore Marroni per fare una scelta più oculata. In effetti, dopo quanto detto dall’assessore regionale, non sarebbe stato poi così… sbagliato andare al voto dopo l’incontro?
La questione del voto sulla localizzazione e soprattutto i nuovi scenari aperti dall’assessore regionale non sono stati però, purtroppo, l’unico elemento importante emerso nell’incontro di oggi, con la partecipazione anche del direttore generale dell’ASL 2 Antonio D’Urso e del direttore sanitario Joseph Polimeni. La vera notizia da prima pagina, come ha sostenuto anche il sindaco di Minucciano Davini, è un’altra.
Chiamato in causa da alcune anticipazioni, forse anche involontarie ma non troppo, proprio dell’assessore Marroni, D’Urso è intervenuto circa la riorganizzazione sanitaria in atto ed in particolare proprio su quella ospedaliera che dovrà essere realizzata in questo 2013 anche in Valle del Serchio. Annunciando che gli attuali presidi ospedalieri non saranno più a breve quello che sono stato in questi anni.
L’idea di fondo è una e non può raci dormire sonni tranquilli: l’accorpamento dei due presidi per realizzarne uno solo: “Ci sono 24 milioni in meno da spendere ed il nostro obiettivo è il pareggio di bilancio cercando di mantenere tutti i servizi – ha esordito D’Urso – Questo vuol dire che dovremo intervenire per eliminare sprechi e doppioni anche nei due ospedali presenti nella Valle del Serchio. Impossibile pensare di mantenere tutto com’è. L’obiettivo, in attesa del nuovo ospedale unico che comunque non arriverà prima di 6/7 anni, è abbattere le diseconomie dell’attuale gestione dei due ospedali con l’accorpamento graduale dei principali servizi ospedalieri in un’unica sede”.
Parole pesanti, che forse solo in parte solo state colte dai sindaci presenti, ma che di fatto porteranno a nuove spaccature, a nuovi divari tra le due parti della Valle del Serchio che proprio su questi aspetti presto saranno chiamare a ragionare, di nuovo in conferenza dei sindaci, dalle proposte che presenterà il direttore generale.
L’intervento conclusivo di D’Urso, oltre che quello precedente dell’assessore Marroni e qualche intermezzo dei sindaci inveleniti della Garfagnana, li potete ascoltare in questo audioboo:
Qualche anticipazione appunto in realtà il direttore generale l’ha data, almeno riguardo ad uno dei reparti chiave presenti in valle del Serchio: “non si può pensare di avere tutta la gestione dell’emergenza sul presidio ospedaliero di Castelnuovo ed un reparto di ostetricia e ginecologia su Barga, con tutti i costi necessari per tenere aperta anche in questa sede le sale operatorie”. Insomma sembra che a rischiare grosso sia da subito proprio l’ospedale di Barga che potrebbe vedere nel giro di poco la chiusura di uno dei suoi reparti storici ed anche più importanti.
Al di là dell’ostetricia, presto assisteremo comunque alla chiusura, almeno di buona parte, di uno dei due ospedali di Barga e di Castelnuovo. Vedremo come andranno realmente le cose. D’Urso ha affermato che illustrerà le iniziative pensate per ridurre i costi in un prossimo incontro con la conferenza dei sindaci e che con i sindaci la cosa andrà concordata e delineata. “Dovremo cercare – ha aggiunto – di accorpare tutti quei servizi che possono ugualmente essere svolti bene, ma risparmiando di molto, su un’unica sede. Non sarà una cosa semplice, e dovremo discutere di questi cambiamenti con i sindaci”.
Si aprono tempi e momenti difficili. Non sarà veramente facile ed a preoccupare maggiormente, al di là di quello che accadrà nei nostri ospedale, sono le conseguenze della frattura tra i sindaci di bassa ed alta Valle. Frattura che si è scomposta ed allargata nei giorni scorsi, ma che adesso rischia di incancrenirsi, visti i presupposti anticipati dal direttore generale.
La guerra non è che all’inizio.
Noi di quest’acredine e di questo clima così minaccioso, ne abbiamo fatto le spese di persona poco fa.
All’uscita dalla riunione, preceduto solo da pochi sindaci, ho trovato la mia auto, facilmente identificabile visto che riporta le scritte di giornaledibarganews, utilizzata come sputacchiera. Non mi riferisco a nessuno in particolare e tantomeno al sindaco di Castelnuovo Gaddo Gaddi che ha lasciato l’aula per primo insieme all’assessore Bianchini e che giustamente si è sentito chiamato in causa. Stimo Gaddo come una gran brava persona e mai lo accuserei di questo spiacevole episodio. Aggiungo questo al mio articolo, per non far incorrere in spiacevoli equivoci. Dopo la riunione è uscita altra gente, ma il fatto potrebbe essere avvenuto anche prima dell’inizio dell’incontro per quello che ne so.
Dico solo e ribadisco che non è un bel segnale del clima che sta montando in questa nostra valle. E non è un bel segnale che i rappresentanti delle nostre istituzioni (o di qualsiasi realtà fosse rappresentata l’altra sera a Lucca) si lascino andare a comportamenti che ti aspetteresti solo da persone poco raccomandabili, per non dire ottuse ed immature.
Sindaco Bonini, si consoli e non desista dal lottare, come ha visto le idee giuste alla fine vengono ricompensate dalla provvidenza. come dice un proverbio cinese, bisogna sedersi sulla riva del fiume ed attendere che passi il corpo del nemico, e qui sono bastate solo 24 ore per fare giustizia. continui a lottare per la difesa del nostro nosocomio con passione. le buone idee spesso faticano a trovare accoglimento, ma prima o poi raggiungono l’obiettivo prefisso.
Luca: non preoccuparti, quegli sputi sono come marchi d’onore per il lavoro che fai, non avertene a male. fai solo attenzione che non siano corrosivi per la carrozzeria della macchina visto il veleno che deve avere in corpo certa gente.
Io non ho parole. Questi sono comportamenti FASCISTI, chiamiamoli con il loro nome. Fossi un abitante di uno di quei comuni mi vergognerei per aver eletto a mio rappresentante una persona del genere. Che schifo.
Un abbraccio!
Domanda: le idee del Sindaco Bonini sono giuste solo perché vogliono l’ospedale più vicino a noi, o ci sono realmente delle motivazioni non preconcette? C’é ancora qualcuno, tra tutti i Sindaci e tra i cittadini, che prova a ragionare per un attimo senza ancorarsi solo alla localizzazione a lui più vicina?
Per me Mologno sarebbe senza dubbio più vicina, però non posso non dire che questa uscita della Regione sa tanto di colpo di mano, di tentativo di ribaltare i giochi proprio all’ultimo minuto, per ragioni devo dire che non mi sono chiarissime… Non potrebbe essere che, siccome i soldi non ci sono per farlo né di qua né di là, domani ci diranno: non l’abbiamo potuto fare perché i Sindaci erano divisi…
E poi sappiamo bene che se i Sindaci della Garfagnana hanno dalla loro i numeri in conferenza, quelli della mediavalle hanno dalla loro la politica, che però stavolta non ha fatto fare bella figura proprio alla conferenza dei Sindaci, della quale anche Bonini e gli altri fanno parte, rendendola di fatto un organismo del tutto inutile, e di questo chi potrà gioire?
Se ho capito bene la sequenza dei fatti, il tentativo di colpo di mano al limite può esser stata la votazione della conferenza dei sindaci alla vigilia dell’incontro già programmato con l’assessore regionale. Poteva avere un senso se ci fosse stata la possibilità di raggiungere un’unanimità sull’oggetto della votazione, in modo da presentarsi all’appuntamento con l’assessore forti di una posizione condivisa da tutti. Non essendoci questa possibilità, andare alla conta dei voti per uscirne divisi se non addirittura “in guerra” (come dice Luca), non credo sia stata una scelta molto lungimirante, proprio nell’ipotesi da te evocata: “Non potrebbe essere che, siccome i soldi non ci sono per farlo né di qua né di là, domani ci diranno: non l’abbiamo potuto fare perché i Sindaci erano divisi”.
In questa ottica, mi era sembrata sensata la richiesta di Bonini di rimandare il voto ad una data successiva all’incontro con l’assessore, in modo da poter valutare anche i nuovi elementi emersi dall’incontro.
Sulla localizzazione, francamente mi pare un problema secondario: Mologno o piano della Pieve poco importa. E invece è proprio su questo che ci siamo andati a scornare, come se la storia passata non ci avesse insegnato nulla. Capisco (e non approvo) i “politici” che mettendosi alla testa di certe battaglie pur sapendole già perse possono guadagnare consenso, ma i cittadini dovrebbero aver compreso che alla fine quello che contano sono i servizi, anche se sono a 20 chilometri di distanza in più. Sempre meglio che non averli del tutto.
Kit, permetterai che la localizzazione a Mologno è più centrale per tutta la valle. il bacino di utenza su Mologno riuscirebbe a recuperare i comuni di Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano completamente (che al momento si recano per circa il 70% delle utenze su Lucca), dando una boccata d’ossigeno al nuovo ospedale di Lucca, che, ti ricordo, avrà meno posti letto del campo di marte (si parla di un’oscillazione che va dai 150 ai 400 posti letto in meno). diventa prioritario quindi valutare la vicinanza al bacino demografico utile, che, dati alla mano è quello che gravita sull’asse Mologno/Fornaci/Gallicano, dove si riuniscono, nell’arco di 20 km oltre 35.000 abitanti (senza considerare Castelnuovo). diventa chiaro quindi che le idee del sindaco Bonini, indipedentemente dal fatto che come Barghigiano io sia il primo a difenderle per una localizzazione più vicina alla mia città, sono comprovate anche da dati logici dovuti al tipo di ospedale e al bacino di utenza da recuperare.
quanto allo scavalco della conferenza dei sindaci ti pongo una domanda sulla rappresentatività: è normale che un comune come Fosciandora abbia 13 voti e un comune come Barga solo 39? se ci pensi in termini numerici Barga ha il triplo dei voti di Fosciandora, ma la popolazione non è il triplo…con questi criteri potremmo dare 13 voti anche a Filecchio e farla votare in commissione, visto che da sola è più grande di Fosciandora. diventa chiaro che il sistema di voto permette a comuni molto piccoli di diventare determinanti anche sulle scelte che riguardano comunità molto grandi. mi sembra logico che anche piccole comunità vengano rappresentate e abbiano occasione di dire la loro, ma bisognerebbe tenere conto in maniera reale della situazione demografica e totale dei singoli comuni, così da rendere il peso effettivo il più rispondente alla realtà, e questo non è ciò che al momento si è verificato (ti invito a fare una semplice addizione algebrica sugli abitanti dei vari comuni che sono intervenuti nella votazione e noterai come i comuni astenuti siano demograficamente superiori rispetto ai comuni vincenti in sede di localizzazione).
quanto alla divisione, è inutile rimarcarlo; siamo sempre stati divisi…scopriamo solo l’acqua calda…
Sono d’accordo con te Giacomo, quando mi parli del nuovo ospedale nell’ottica di una riorganizzazione complessiva dei carichi tra Lucca e la valle, però a maggior ragione mi chiedo: il presidente Rossi è in carica da tre anni, il progetto per l’ospedale di valle c’è da prima ancora come anche quello del nuovo ospedale di Lucca. Perchè allora lasciar giocare i Sindaci con la conferenza e con i vari do ut des della politica dei vari Marcucci, Remaschi, ecc., e poi arrivare alla fine e tirar fuori queste nuove, seppur legittime, valutazioni?
Quanto alla rappresentatività delle piccole realtà, poi, attenzione a far valere solo la legge dei numeri, perchè essi sono sì importanti, ma non ci dimentichiamo di tutelare anche chi vive in zone gia di per sè disagiate e marginali, come quelle dell’alta Garfagnana. Altrimenti anche noi dovremmo sempre stare zitti e subire se si ragiona con la zona di Lucca-Capannori di qualsiasi argomento, e saremmo condannati a non avere mai voce in capitolo? Ricordo che, sia pure per logiche diverse, gli esponenti politici che al momento vanno per la maggiore in provincia di Lucca sono proprio espressione di un territorio con minore densità demografica (Marcucci, Remaschi, Pellegrinotti, Mariani) rispetto alla piana, ma che pure può e vuole dire la propria.
sulla consistenza numerica hai ragione, ma non per questo piccoli comuni dovrebbero essere l’ago della bilancia singolarmente a scapito di grandi comuni. sull’aspetto che dici riguardo Capannori/Lucca, possiamo riferirci al d.Lgs 267/2000 con la possibilità di suddividere la provincia in circondari. teoricamente serve proprio a questo, ad evitare che grandi concentrazioni annullino la periferia e il problema si evita, ma non si può circoscrivere se si permette a piccole realtà di dominare la scena in maniera avulsa dalla forza dei numeri.
Cari miei, lo scenario, purtroppo, è quello già evocato da molti.
La REGIONE si è fatta grande promettendo un nuovo ospedale, ben consapevole di non poterlo costruire, ne ora ne mai.
I COMUNI, idiotamente, sono caduti nella trappola e invece di accordarsi per far funzionare meglio l’esistente hanno abboccato all’amo e si sono scannati per avere ognuno dalla sua parte.
La REGIONE, furbamente, poco prima della decisione ha dato la doppia opzione, che ovviamente scontenta tutti.
La GARFAGNANA, idiotamente, ha pensato che votando per il suo sito potesse forzare la scelta della regione
La MEDIAVALLE, altrettanto come la Garfagnana, votando contro ha pensato di costringere la Regione a tornare sui suoi passi.
La REGIONE ringrazia per la mano data a far si che tra sei mesi possano dire: Signori, piccolo non servirà, il gioco non vale la candela e soldi non ce ne sono più. Leviamo anche quello che c’è.
Sulla rappresentatività: assurdo il criterio, ma rispecchia quelli nazionali. Non è il popolo che deve essere rappresentato ma la politica.
Sull’ubicazione: personalmente ritengo che Piano Pieve sia più centrale per tutti e Borgo e Bagni non li recuperi nemmeno se lo costruisci a Calavorno, l’acqua va in basso, mai in salita. Ma tanto il problema non sussiste, vedi sopra.
Una provocazione: dei SINDACI interessati quanti sono dipendenti, collaboratori diretti o indiretti della ASL o della Regione?
E avranno più un occhio di riguardo per il datore di lavoro o per i cittadini?
Brutta sorpresa…. era già tutto deciso.