Oggi a Fornaci sono in sciopero i lavoratori di KME. La notizia è stata annunciata dalla RSU (rappresentanza sindacale unitaria) di KME. Su tutti i turni lavorativi lo sciopero avverrà nelle ultime due ore.
Si tratta della prima delle iniziative di protesta per l’annuncio del piano industriale di KME, con i 142 esuberi previsti a Fornaci e la chiusura del forno Asarco. Sono esclusi dallo sciopero i reparti fonderia rame, IMI, cromatura e forni di ricottura che però venerdì 25 gennaio sciopereranno 8 ore.
Nella stessa giornata del prossimo venerdì gli altri reparti sciopereranno ancora per 4 ore in concomitanza con una manifestazione prevista a Fornaci di Barga.
Le iniziative sono state decise “come immediata risposta all’annuncio da parte di KME dell’esubero di 142 dipendenti nello stabilimento di Fornaci di Barga – afferma un comunicato della RSU – e per la grave decisione della chiusura del forno verticale “Asarco” che metterebbe in discussione il futuro di tutto lo stabilimento”.
Intanto ieri a Fornaci si è svolto l’incontro tra i sindacati e le istituzioni al quale ha preso parte anche l’assessore regionale al lavoro e alle attività produttive Gianfranco Simonicini, insieme all presidente della Provincia di Lucca, ai sindaci dei Comuni di Barga e Gallicano, ai consiglieri regionali e ai parlamentari del territorio.
[dw-post-more level=”1″] L’assessore ha preso atto, delle preoccupazioni manifestate dai lavoratori per l’annuncio della Kme di voler ridurre gli organici e bloccare l’attività del forno di Fornaci di Barga, il più grande del genere per il rame in Italia. Ha condiviso le preoccupazioni dei lavoratori parlando di “uno scenario che prefigura un pesante ridimensionamento dello stabilimento di Barga, oltre alla chiusura di quello di Campotizzoro, e più in generale un grave indebolimento della presenza della multinazionale in Italia”.
L’assessore ha dato la piena disponibilità a convocare in Regione i rappresentanti della Kme se, dopo l’incontro nazionale azienda-sindacati previsto per il 28 gennaio, non saranno mutate sostanzialmente le condizioni. Ha inoltre affermato che si riserverà di valutare la possibilità di attivarsi presso il Ministero dello sviluppo economico per chiedere l’apertura di un tavolo nazionale, dal momento che la riorganizzazione riguarda l’intera presenza del gruppo in Italia.
Iniziative di sostegno ai lavoratori della Kme sono state annunciate anche da tutti gli altri rappresentanti istituzionali presenti all’incontro (source).
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