Riunione davvero importante quella della conferenza zonale dei sindaci per la sanità, tenutasi questo pomeriggio presso la sede dell’Unione dei Comuni della Garfagnana. Si attendevano infatti responsi della commissione tecnica relativi al futuro ospedale unico; necessari per portare al voto i sindaci sulla migliore localizzazione possibile per il nuovo ospedale. Responsi relativi al come si può realizzare questo ospedale a seconda delle proposte di localizzazione sul campo e quali delle quattro presentate rispondano ai requisiti di idoneità.
Intanto è bene chiarire subito un punto, per mettere a tacere i tanti più o meno velati attacchi relativi all’idoneità del sito proposto dal comune di Barga in Mologno. La commissione tecnica ha espresso un parere positivo di idoneità per questo sito. Lo stesso che ha espresso per le proposte di Castelnuovo e di Pieve Fosciana. Unico sito per il quale la commissione ha dato parere negativo e che quindi da adesso è escluso dai ragionamenti, è quello presentato dal comune di Castiglione Garfagnana. Ma per tutti gli altri non esistono particolarità tali da pregiudicare la realizzazione di un ospedale ex novo.
Quindi Mologno è idoneo come gli altri due presenti nella zona del Piano Pieve sopra Castelnuovo ed in linea di massima la commissione ha presentato sia per questa localizzazione che per quelle di Pieve Fosciana e Castelnuovo degli aspetti da approfondire che riguardano gli accessi alla viabilità principale ed altro ancora, ma che in generale, pur differenziandosi in alcuni passaggi, si riferiscono a problematiche od eventuali interventi da valutare che si ritrovano in tutti i siti. I giudizi sintetici per le tre aree in esame sono riportati in fondo a questo servizio.
Più interessante ancora – ed è quello su cui i sindaci dovranno riflettere attentamente in questi giorni se non vorranno condannare definitivamente la nostra popolazione ad una sanità ridotta ai minimi termini – è il dato emerso dalla componente sanitaria della relazione conclusiva della commissione. Una relazione che ha tenuto conto dei vincoli normativi attuali od in via di attuazione come le azioni per il riordino sanitario approvate dalla Regione Toscana con delibera del 10 agosto scorso e le linee guida per il momento in bozza del Ministero della Salute circa la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliere. Una relazione che ha valutato però anche gli aspetti relativi all’utenza della Valle del Serchio ed alle sue percentuali di utilizzo degli attuali presidi.
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In pratica la commissione ha affermato che, sulla base dello studio di fattibilità preliminare per la realizzazione dell’ospedale unico in Valle del Serchio approvato un anno fa dai sindaci della Valle e dei vincoli normativi, appaiono possibili due ipotesi di configurazione per il nuovo presidio ospedaliero:
la prima è quella di un ospedale che risponde alla domanda locale, ma che prevede anche di recuperare la mobilità passiva, cioè quegli utenti che sono dirottati o che scelgono ricoveri e cure in altri ospedali che non quelli della Valle del Serchio. Un presidio ospedaliero su cui ci sarebbe da fare subito la firma: dotato di pronto soccorso, medicina interna, chirurgia generale, ortopedia, anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva o in regime di pronta disponibilità H24 di radiologia, laboratorio, emoteca; dotato di posti letto di “osservazione breve intensiva”. Un presidio dove possono essere previsti anche i letti per la riabilitazione post-acuzie. Ma un ospedale dove soprattutto sarebbe possibile mantenere anche il punto nascita. Un passaggio fondamentale che riportiamo per intero:
“per quanto riguarda il punto nascita, il suo mantenimento, in considerazione della specificità delle aree geografiche interessate, è un’ipotesi possibile purché mantenga un numero di parti all’anno non inferiore ai 500 e sia orientato essenzialmente al parto fisiologico.”
Un presidio con queste finalità, secondo la commissione dovrebbe avere circa 150 posti letto.
L’altra ipotesi parla invece di un nuovo ospedale che risponda però alla domanda locale di base e per questo molto, molto ridimensionato rispetto all’altra:
“Un presidio ospedaliero – recita la relazione – dove sono garantite le attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, con posti letto di medicina e chirurgia generale ridotta, cioè ricoveri prevalentemente in day hospital o in week surgery programmati. Il pronto soccorso è presidiato da un organico medico dedicato all’emergenza – urgenza, inquadrato nella disciplina specifica, e da un punto di vista organizzativo, integrato alla struttura complessa del DEA di riferimento. Le indagini radiologiche sono previste con trasmissione d’immagine collegata al centro hub o spoke più vicino. Nel presidio possono essere anche previsti i letti per riabilitazione post-acuzie, già presenti nella zona. Il numero di posti letto necessari non supererebbe, in questo caso, i 75 posti letto”.
Insomma, tanti per parlare chiaro, un ospedalino dove peraltro si andrebbe a perdere, se venisse votata dai sindaci questa seconda ipotesi, anche il punto nascita con la necessità di tutte la partorienti, non solo di quelle della bassa valle, ma soprattutto di quelle della Garfagnana, di recarsi addirittura a Lucca…
Torniamo alla relazione che poi afferma: “La scelta tra le due ipotesi dipende in definitiva da una concertata valutazione locale, che tenga conto del tipo di organizzazione ospedaliera ritenuta efficace ed efficiente dall’Azienda sanitaria territoriale e dalle comunità locali”
“Va segnalato infine – dice ancora la relazione – che le due ipotesi si differenziano significativamente sia per i costi di iinvestimento che per quelli di gestione.
A questo riguardo, è verosimile che, per un pieno utilizzo nel caso dell’ipotesi A (quella con i 150 posti letto per intendersi ndr), l’ospedale debba essere ben organizzato per rispondere pienamente anche alla domanda della parte bassa della valle, che in questo momento costituisce l’entità numericamente più importante di mobilità. Mentre, nel caso dell’ipotesi B, l’ospedale avrebbe prevalentemente la vocazione di soddisfare la domanda di una zona geograficamente più svantaggiata”.
Un punto fondamentale questo. Assolutamente da non sottovalutare e per il quale forse è il caso caso di spiegare meglio il passaggio relativo alla “domanda della parte bassa della Valle”. La zona di Barga, Coreglia, Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca, oltre a Gallicano e via dicendo, sono i comuni più popolosi. Attualmente però, per quanto riguarda i comuni di Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano, la domanda relativa all’utilizzo dei due presidi ospedalieri di Barga e Castelnuovo è inferiore al 50% ;per la rimanente parte le utenze si rivolgono a Lucca. E’ questo il punto a cui si riferisce la commissione quando parla di: “domanda della parte bassa della valle, che in questo momento costituisce l’entità numericamente più importante di mobilità”.
La prima ipotesi presentata, ricordiamo, prevedeva appunto di “recuperare la mobilità passiva” e quindi quelle zone molto popolose dove però al momento l’utenza non utilizza appieno i servizi ospedalieri dei due presidi esistenti.
Ora su questo i sindaci dovranno riflettere e poi decidere che cosa votare. Rimangono, dopo i giudizi di idoneità, tre siti possibili: Mologno, Pieve Fosciana e Castelnuovo. Ma sulla base delle considerazioni sanitarie espresse dalla commissione, è chiaro che se si sceglierà i siti garfagnini le possibilità che venga realizzato un ospedale completo, quello dei 150 posti letto e di tutti i servizi previsti nell’ipotesi A della Commissione, si riducono a 0. Solo se verrà scelto Mologno la Valle del Serchio potrà ancora sognare di avere un ospedale decente ed in grado di richiamare utenti, perché è chiaro che se l’ospedale si facesse in Garfagnana si opterebbeper un ospedale “che risponda alla domanda locale di base” e dove quindi non solo non si recupererebbero le utenze della parte bassa della valle, ma se ne perderebbero di più. E dove non sarebbe nemmeno garantito il punto nascita perché raggiungere i 500 parti all’anno richiesti, per un ospedale dove si risponde solo alla domanda locale, sarebbe assolutamente impensabile.
Questo i dati presentati dalla commissione e le nostre riflessioni.
E i sindaci come hanno reagito? Un po’ scomposta e alla fine nemmeno tanto accesa la loro reazione. E’ chiaro che una parte dei sindaci della Garfagnana, ed in tal senso fa fede l’intervento del sindaco Fantoni di Piazza al Serchio (l’unico ad intervenire oltre a Puglia per Vagli),pur di non perdere una localizzazione più vicina ai territori garfagnini sarebbe disposta anche a rinunciare ad un ospedale di maggiore livello. Sulla carta, è bene sottolinearlo, quando si arriverà al voto della conferenza zonale, i sindaci garfagnini, se uniti, avrebbero maggiore peso e potrebbero far così valere la loro decisione. C’è da capire a questo punto se però tutti i sindaci della parte alta della valle siano veramente disposti a puntare su un ospedalino o invece preferiscano dare, al di là della localizzazione, la risposta migliore a livello sanitario: un ospedale in grado di rispondere meglio alle esigenze della gente.
Il presidente della Conferenza zonale Tamagnini ha rimandato il voto a giovedì prossimo, 27 dicembre e, sempre che si arrivi a votare veramente, ci sarà da vederne di belle. Comunque sia i sindaci sarebbero intenzionati a votare prima della fine del 2012. Ma come voteranno effettivamente i sindaci garfagnini? Un voto unitario, di tutti i sindaci della Garfagnana che salverebbe la localizzazione di Castelnuovo o quella di Pieve e che però condannerebbe la Valle del Serchio ad un mini ospedalino?
Oppure la spunterà la Media Valle con la localizzazione di Mologno e l’appoggio di qualche sindaco della Garfagnana. Inutile nascondersi. Visto quello che ha detto la commissione tecnica, noi preferiremmo la seconda ipotesi e non tanto e non certo perché l’ospedale a Mologno l’avremmo sotto casa, ma esclusivamente per il fatto che solo in questo caso è pensabile che si realizzi un ospedale con tutti i crismi.
In tutto questo si inseriscono anche altri passaggi fondamentali relativi al futuro della sanità e dei servizi sanitari in valle del Serchio e sono quelli che fanno i conti con il vile denaro. E che non possono farci dormire sonni tranquilli.Gli unici due interventi esterni sono stati quelli del presidente della IV Commissione sanità della regione Marco Remaschi e quello del direttore generale dell’ASL 2, Antonio D’Urso ed entrambi non hanno prospettato situazioni rosee.
D’Urso ha parlato di un anno difficile che ci attende: per il 2013 sono previsti tagli ai fondi erogati dalla Regione all’ASL per 13/15 milioni di euro. Continuare a garantire l’attuale livello dei servizi sanitari sarà veramente difficile. Ha così auspicato, anche e soprattutto per la Valle del Serchio che evidentemente sarà quella che pagherà i conti maggiori di questo salasso, un maggior coinvolgimento politico regionale nelle scelte che dovranno essere fatte. Da qui l’idea di una conferenza locale per la sanità della Valle che metta a confronto i sindaci con l’assessore regionale Marroni: “qualunque sia la direzione di marcia da intraprendere – ha detto ‘D’Urso – questa va gestita con la parte politica”.
Il Presidente della Commissione sanità Remaschi ha invece rimarcato un aspetto non di poco conto relativo al nuovo ospedale unico: trovare i soldi per realizzarlo oltre che fare presto a prendere una decisione sulla localizzazione. Nei bilanci della Regione Toscana non è previsto un impegno finanziario per l’ospedale della valle e quindi serve un impegno unitario dei sindaci per spingere la Regione ad inserire la cifra dei 60/70 milioni di euro necessari in bilancio. Parole sacrosante ma… ma tempo addietro non lo aveva detto lui che i soldi c’erano?
Le relazioni relative alla componente tecnica ed alla componente sanitaria sono state presentate rispettivamente dall’ing. Nicola Ceragioli e dal dott. Andrea Vannucci. Le riportiamo sotto integralmente negli interventi audio che potrete ascoltare. Quella dell dott. Vannucci è divisa in due parti, in quanto per problemi tecnici è stato necessario realizzare un nuovo audio della parte conclusiva. Alcuni passaggi non sono pertanto stati registrati e di questo ce ne scusiamo con i lettori e gli ascoltatori.
Commissione per la valutazione dei siti di localizzazione del Nuovo ospedale della Valle del Serchio – i giudizi sintetici relativi alle aree di Barga, Pieve Fosciana e Castelnuovo Garfagnana
COMPONENTE TECNICA
GIUDIZIO SINTETICO PIEVE FOSCIANA
Per quanto è stato possibile desumere dalla documentazione fornita, si esprime un parere di “positivo idoneità” del sito corredato dalle raccomandazioni di seguito elencate che si riferiscono a fasi successive di approfondimento che si ritengono necessarie.
a) deve essere approfondita la fattibilità del collegamento dell’area ospedaliera con la viabilità esistente che potrà avvenire dalla strada provinciale SP72 o da viabilità alternativa da considerare in fase di variante urbanistica;
b) devono essere approfondite le analisi riferite al rischio sismico locale (ZMPSL) da tradursi in classi di fattibilità, in quanto al momento , essendo l’area agricola, tali valutazioni non sono presenti o comunque, anche se in corso, non sono note a questa Commissione;
c) dovrà essere effettuato uno studio congiunto con gli enti distributori delle utenze pubbliche (acqua, depurazione, energia elettrica, gas) per valutare i costi di eventuali adeguamenti necessari alle reti di distribuzione;
d) dovrà essere redatta dal Comune variante al piano di zonizzazione acustica. Per tale sito risulteranno sicuramente necessarie opere di mitigazione da prevedere in fase di progettazione almeno sul lato della strada provinciale SP72;
e) si raccomanda di sottoporre l’intervento alla valutazione preventiva di interesse archeologico ai sensi degli artt. 95 e 96 del D.Lgs. 163/2006 “Codice dei contratti pubblici”.
GIUDIZIO SINTETICO BARGA
Per quanto è stato possibile desumere dalla documentazione fornita, si esprime un parere “positivo di idoneità” del sito corredato dalle raccomandazioni di seguito elencate che si riferiscono a fasi successive di approfondimento che si ritengono necessarie.
a) Rispetto alla proposta di nuova viabilità, formulata assieme all’indicazione dell’area, deve essere comunque valutata la possibilità e la fattibilità dell’accesso dalla SR 445;
b) dovrà essere valutata la modalità con cui superare la linea ferroviaria, tenendo conto del livello della linea ferroviaria stessa e delle difficoltà di realizzare un attraversamento;
c) dovranno essere valutate idonee misure di tutela rispetto al rio delle Romite, che attraversa in parte l’area, ed al rio Nebbiana, che ricade al di fuori dell’area. Per il primo sarà necessaria la verifica della portata delle zone tombate e per entrambi dovranno essere valutate le opere di protezione rispetto ad eventi critici;
d) dovrà essere effettuato uno studio congiunto con gli enti distributori delle utenze pubbliche (depurazione, energia elettrica, gas, per l’acquedotto è già stato acquisito un parere preventivo) per valutare i costi di eventuali adeguamenti necessari alle reti di distribuzione;
e) dovrà essere redatta dal Comune variante al piano di zonizzazione acustica. Per tale sito sicuramente risulteranno necessarie opere di mitigazione da prevedere in fase di progettazione sul lato della strada regionale SR445 e sul lato della linea ferroviaria;
f) si raccomanda di sottoporre l’intervento alla valutazione preventiva di interesse archeologico ai sensi degli art.li 95 e 96 del D.Lgs. 163/2006 “Codice dei contratti pubblici”.
g) si ritiene necessario svolgere adeguati approfondimenti in merito alla realizzabilità e localizzazione dell’elisuperficie con particolare riferimento alla vicinanza della conoide del Piangrande e alla navigabilità notturna
GIUDIZIO SINTETICO CASTELNUOVO GARFAGNANA
Per quanto è stato possibile desumere dalla documentazione fornita, si esprime un parere “positivo di idoneità” del sito corredato dalle raccomandazioni di seguito elencate che si riferiscono a fasi successive di approfondimento che si ritengono necessarie.
a) La particolare conformazione irregolare dell’area necessita di un approfondimento per accertare la possibile, collocazione di tutte le infrastrutture (viabilità, parcheggi, centrali tecnologiche ecc.) necessarie ad una struttura ospedaliera anche alla luce della forte urbanizzazione sul lato Sud dell’area;
b) deve essere approfondita la fattibilità del collegamento dell’area ospedaliera con la viabilità esistente che potrà avvenire dalla strada provinciale SP72 o da viabilità alternativa;
c) devono essere approfondite le analisi riferite al rischio sismico locale (ZMPSL) da tradursi in classi di fattibilità, in quanto al momento , essendo l’area agricola, tali valutazioni non sono presenti o comunque, se in corso, non sono note a questa commissione;
d) dovrà essere previsto lo spostamento/interramento della linea elettrica di media tensione che attraversa tutta l’area;
e) dovrà essere effettuato uno studio congiunto con gli enti distributori delle utenze pubbliche (acqua, depurazione, energia elettrica, gas) per valutare i costi di eventuali adeguamenti necessari alle reti di distribuzione;
f) dovrà essere redatta dal Comune variante al piano di zonizzazione acustica. Per tale sito sicuramente risulteranno necessarie opere di mitigazione da prevedere in fase di progettazione almeno sul lato della strada provinciale SP72.
g) durante il sopralluogo è stato rilevato il cantiere per la costruzione di un asilo nido, rispetto al quale dovranno pertanto essere valutati tutti gli aspetti di interazione tra le due strutture.
h) si raccomanda di sottoporre l’intervento alla valutazione preventiva di interesse archeologico ai sensi degli artt. 95 e 96 del D.Lgs. 163/2006 “Codice dei contratti pubblici”.
Amen.
La battaglia è già persa.
Invero è stata persa oltre 30 anni fa quando invece di metter insieme le forze ci siamo scannati per avere ognuno il suo.
Ma la posizione regionale è in linea con il percorso degli ultimi anni.
A questo punto la decisione è già presa, probabilmente da molto, e sarà Garfagnana (sito che io ritengo comunque il più adatto per la centralità rispetto all’utenza e considerato che Borgo a Bagni non verranno mai a monte neppure se l’ospedale si fa a Desertoli) così da fare un non ospedale.
Anzi, quasi quasi li lasciamo litigare ancora un po’ così non facciamo neppure quello!
Mi verrebbe da dire: lotta dura e senza paura; sequestriamo il nostro (i nostri, mettiamo insieme da noi) ospedale e facciamo una sanità di Valle staccata da quella nazionale.
O lasciamoci morire di mancanza di cure, alla Pannella per intenderci (tanto non muore mai!)
Se proprio un non ospedale deve essere allora rimando ai sindaci un’idea, già espressa, sul non ospedale: chiediamo alla regione di creare (minimo) a Minucciano, Piazza al Serchio, Piano Pieve, Gallicano o Mologno, Bagni di Lucca o Desertoli dei pronto soccorso con 20 posti letto in grado di affrontare ogni situazione risolvibile in 3/5 giorni dotati di tutta la radiodiagnostica 24h e un elicottero. Costerà di più, ma funzionerà meglio del non ospedale che ci state regalando per Natale.
Grazie Luca per la chiarezza del tuo resoconto, ora aspettiamo la scelta dei Sindaci che io mi auguro improntata a fare il bene di tutta la Valle. Credo che una decisione così importante non possa prescindere dagli interessi della maggior parte dei cittadini. Io continuo a sperare (sono un inguaribile ottimista)che la scelta dei Sindaci avvenga all’unanimità per non dare alibi alla Regione che deve provvedere al finanziamento. Credo che in questa fase vada abbandonata la china della conflittualità ed i nostri Amministratori, contestualmente alla scelta del sito devono pretendere un’adeguata copertura di servizi sanitari su tutto il territorio della Valle.
Io credo che invece prevarrà la conflittualità e gli interessi di bottega; ed alla fine, bene che vada, si sceglierà di costruire un mini ospedalino basato sulla popolazione locale e quindi poi soggetto, visti i tempi e gli anni che corrono, ad un successivo ridimensionamento e poi alla fine. Bene che vada… perché penso che i sindaci a questo punto potrebbero anche decidere di non farne di nulla, almeno una parte di loro; di rimandare la decisione alle calende greche. E’ in atto infatti un ridimensionamento di tutta la struttura sanitaria ed ospedaliera ed in questo ridimensionamento i nostri due ospedali sono coinvolti in pieno e presto si rischiano grossi cambiamenti… soprattutto per Barga che, per come è strutturato, sarà quello più soggetto a vedere sparire i suoi servizi per vederli accorpati quasi sicuramente nell’ospedale di Castelnuovo. A questo punto, per tanti sindaci, sarà più opportuno lasciare tutto come sta. Ma anche così facendo, non si eviter (lo ripeto), visti i tempi che corrono, che prima o poi, con i tagli sempre più stringenti alla spesa sanitaria si arrivi a chiudere anche l’ospedale di Castelnuovo. Una serie di passaggi complicati da spiegare… li ho chiari in testa, ma non riesco ad esprimerli come vorrei… Comunque, il risultato finale, e questo sarà buona parte responsabilità dei nostri sindaci che ancora una volta non sono stati in grado di compattarsi, sarà quello, più o meno allungato nel tempo a seconda della strada che prenderemo, di veder sparire la sanità ospedaliera dalla Valle del Serchio.
personalmente spero che, interessi di bottega a parte, i sindaci della Garfagnana riescano una volta tanto a mettere da parte la loro arroganza (e sopratutto l’arroganza dell’amministrazione di Castelnuovo) e decidere una volta tanto per il bene comune. sono d’accordo anche io che una decisione all’unanimità non ci sarà e sarebbe giusto che non ci fosse sig. Cardone, qui siamo in Valle del Serchio, non in Bulgaria, e fino a 150 anni fa qui si attraversavano 3 frontiere. però una volta tanto che l’offerta è migliore di quanto potessimo aspettarci sarebbe da stupidi non coglierla al volo anche per i comuni più distanti. in fondo meglio un ospedale ben fornito a 5 minuti di distanza in più che un mezzo ospedale sotto casa con poi il rischio di finire a Lucca. pensino i sindaci dell’alta valle che un mini ospedalino finirebbe per costringere anche Barga e Gallicano ad usufruire dei servizi di Lucca (che già col nuovo ospedale ridimensionato rischia di essere intasato dalle utenze di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca), contribuendo a deupaperare sempre più l’offerta sanitaria fino all’esaurimento. abbiamo vissuto per anni con politiche miopi da parte di amministratori locali e nazionali di ogni genere e colore…provino una volta tanto ad essere lungimiranti, per il bene dell’intera valle. voglio essere ottimista una volta tanto.
Come ha detto bene Valter la battaglia per l ospedale si e’ persa 30 anni fa. Si continua a fare una battaglia per avere un ospedale all avanguardia, ma se si pensa come ho gia detto altre volte che i pazienti gravi gia ora vengono portati sia dall alta garfagnana che in media valle direttamente a Lucca sia in ambulanza che in Elicottero o addirittura in casi piu gravi a Pisa e Firenze. Nel nuovo ospedale anche se verra fatto quello con 150 posti non pensiate che chi avra un infarto venga portato li, ma verra sempre portato direttamente a Lucca perche e’ li che posta la sala di emodinamica fondamentale per l intervento immediato dell infarto. I traumi maggiori verranno sempre portati tramite elicottero direttamente a Pisa o Firenze per non perdere tempo inutile. L ospedale nella valle ormai non ha piu senso, investiamo di piu nelle strade e nel servizio 118.
Tanto per rispondere al giovane Mrakic: che cosa significa che non siamo in Bulgaria? Il mio era un auspicio che richiamava gli Amministratori a guardare l’interesse complessivo dei cittadini della Valle e non ad interessi localistici (da tenere presente che l’indotto generato dall’ospedale è un importante volano dell’economia del sito dove è ubicato). Lo sguardo deve essere rivolto al tipo di sanità che dobbiamo garantire agli abitanti della Valle. Ma pensiamo veramente che l’utilizzo dell’elicottero soddisfi il nostro bisogno sanità? Dobbiamo immaginare il futuro, lo sviluppo che la diagnostica e le conseguenti cure potranno avere. Chi può dire che un domani l’emodinamica per una sua semplificazione d’impiego non possa essere presente nel nostro ospedale? Sono però certo che, questa eventuale risorsa sanitaria, non potrà esserci in mancanza di un ospedale…. Sempre al giovane Mrakic faccio notare, che la conclusione delle sue considerazioni:
“…gli amministratori…provino una volta tanto ad essere lungimiranti, per il bene dell’intera valle voglio essere ottimista una volta tanto.”
sono un pochetto in antitesi con l’incipit del suo intervento: “…che una decisione all’unanimità non ci sarà e sarebbe giusto che non ci fosse…”
spett.le sig. Cardone, l’antitesi da lei rilevata si ottiene solo estrapolando frammenti di discorso senza valutarlo nella sia globalità. lungi da me ritenere che lei l’abbia fatto apposta, cercherò di spiegarmi meglio: i latini dicevano “tot capita, tot sententiae” e non si potrebbe adattare il motto in questione al nostro caso. è logico che ogni amministrazione quindi voterà e prenderà delle decisioni, come è logico che sia, in funzione delle proprie esigenze e dei propri interessi. ecco perchè è naturale, nell’alveo della democrazia, che ogni amministrazione esponga liberamente le proprie opinioni, senza dovere dimostrare niente a nessuno, senza alcuna coercizione. logico che, però, l’interesse della sanità nella Valle sia una questione di grande delicatezza e mi auguro che, nei limiti dati dalla loro autonomia, si possa andare oltre, una volta tanto, alle logiche campanilstiche che ci dividono da tempo, preferendo, una volta tanto, il bene comune rispetto all’orticello di pochi. mi sembra chiaro però che, poichè in democrazia un voto in più basta; qualora venisse presa una decisione foss’anche all’ultimo voto, ciò che conterebbe sarebbe il risultato finale. questo è ciò che alla fine rimarrebbe, e non il modo in cui si è formato il giudizio. quindi lasciamo i Bulgari sul Mar Nero e lottiamo, per ciò che è nelle nostre possibilità per formare le coscienze ed ottenere un risultato che ci sarebbe oltremodo gradito, sia come barghigiani, sia per la sanità locale.
Le decisioni bulgare non sono sinonimo di non democrazia ma di unità di intenti.
Che non sarà facile trovare perchè il campanile prevale sempre e da sempre.
Vorrei, eccome se vorrei, un ospedale alla Policlinico Gemelli in media valle, e forse ce lo meriteremmo anche.
Ma no sarà possibile perchè la politica non segue sempre l’interesse della comunità ma quello di bottega.
Basterebbe tagliare le spese della difesa (da chi? da cosa?) per avere una sanità decente.
Basterebbe non concedere pensioni da 15.000 e passa euro ma fermarsi ad un più consono 1.500 max e si avrebbe una scuola migliore.
Basterebbe. Ma gli interessi di bottega non consentono
E allora sogno l’elicottero, perchè l’ospedale non ce l’ho e non ce l’avrò mai; ma solo perchè qualcuno, negli ultimi 30/40 anni, si è preso ciò che serviva per averlo
non si può avere unità di intenti quando si hanno amministrazioni arroganti come quella di Castelnuovo o faziose come quella di Piazza al Serchio, che da ciò che emerge dall’articolo in questione, pare preferire tagliarsi le palle pur di fare un dispetto… quindi scordiamoci l’unità di intenti, prepariamoci al campanile e lottiamo per quello che possiamo ottenere, nella speranza che bastino un paio di sindaci meno campanilisti per ottenere il nosocomio da 150 posti letto…quanto al policlinico Gemelli mi dispiace per ciò che credi, ma se devo dire come la penso, ritengo che non ce lo meritiamo…per come abbiamo difeso l’ospedale in confronto agli abitanti dell’alta valle del Serchio (per non chiamarli demagogicamente “Garfagnini”) in questi anni (io ero piccolo, ma me lo ricordo), ci meritiamo ciò che ci stiamo trovando. siamo stati inerti e passivi mentre l’ospedale di Barga veniva sventrrato dei servizi essenziali e il progetto di riorganizzazione dei due presidi non veniva applicato interamente, andando a tutto vantaggio di Castelnuovo. vediamo almeno una volta di non lasciare sfuggire di mano la fortuna, già che la sorte del bacino di utenza ci viene incontro. forse le mie saranno parole campanilistiche, lo riconosco, ma certamente sono unite da un genuino sentimento di attaccamento alla mia terra che in questo caso, fortunatamente, coincide proprio con un’occasione propizia.
Ok.
Quando decideranno di chiudere Barga io ci sto: a difenderlo in ogni modo.
Anche sequestrandolo, con tutto il personale dentro.
Chi si aggrega?
Ragazzi, la discussione sta prendendo una brutta piega. Ho già cassato un commento (scusami Giacomo).
Non mi parlate di boicottaggi o di lotte fratricide all’interno della valle del Serchio. Di qualsiasi genere. Qui siamo tutti povera gente e siamo tutti uguali; e le uniche responsabilità, come è giusto che sia, se le prendono in questo caso e se le prenderanno, i politici, sindaci in primis.
Parlare di protesta è un nostro sacrosanto diritto e non è una cosa da non valutare, ma che sia protesta civile e nei confronti di chi eventualmente se lo merita (o demerita), non di chi come noi in questa valle ci vive, ci soffre e ci muore alla solita maniera.
Quindi, occhio ai commenti.
A te ù, Valter, chiedo. Di che società stai parlando?
Certe cose, purtroppo, si sanno, ma non si possono dire.
Ma chi deve sapere sa.
E se ci legge saprà riflettere su quanto ho scritto.
Scusa Luca, ma sul rispetto di (alcune) norme non transigo.
E vorrei, e purtroppo non è così, che lo facessero tutti.
Dico solo, e l’ho scritto nei documenti, che qualunque cosa mi accada io voglio essere curato a Barga o morire.
Non preoccuparti Luca, ammetto di essere drastico a volte, ma sono certo che comprenderai che la mia verve e le mie scelte sono dettate da genuino amore verso la mia terra. comprendo quindi la scelta di cassare il commento e in fondo sono contento così. a volte sono strabordante. tornando a bomba all’argomento, sono d’accordo con te che in primis le responsabilità sono dei politici e spetta a loro rispondere ai cittadini anche di scelte che diventeranno in un futuro prossimo (forse, chissà?) definitive e che incideranno sulla cittadinanza di tutta la valle in maniera seria. di sicuro la scelta sarà solo loro e dovranno assumersene la responsabilità di fronte a tutti e di fronte (perdonate la retorica) alla storia. certamente è una lotta fra poveri, ma dispiace vedere che è ammantata da una malafede tutta in salsa locale, dove i poveri continuano a scannarsi per un minimo vantaggio all’orticello sotto casa senza guardare al futuro e allo sviluppo dei servizi. questo mi fa temere una pericolosa ricaduta nelle politiche tanto vituperate degli anni ’70/’80, dove si viveva alla giornata senza curarsi dei problemi futuri, che, di colpo, sono arrivati a distanza di anni in questa triste congiuntura economica. se gli amministratori (in questo caso quelli che lottano per l’infermeria sotto casa, senza far nomi) si comportano in modo così poco lungimirante, temo che l’insegnamento dato dagli esempi poco edificanti storici non sia stato del tutto preso, bensì, rifacendoci al Vico, corsi e ricorsi storici continuino a manifestarsi. con il triste epilogo che a farne le spese saremo, alla fine, tutti noi.
Come al solito la politica (quella classica all’italiana) fa il suo mestiere di sempre: mette i cittadini l’uno contro l’altro, li costringe a scegliere quello che invece dovrebbe essere garantito a tutti senza dover fare nessun taglio (visto che fra tasse dirette ed indirette paghiamo quasi il 70%). Il problema è proprio costituito da chi ha sempre amministrato male rubando senza ritegno (e non faccio distinzione fra Destra e Sinistra perchè il modello di comportamento è lo stesso), a questo punto nessuno dovrebbe avere il diritto di chiedere a noi di scegliere dove fare un nuovo ospedale, di ospedali ce n’erano due ed erano giustamente due per le condizioni disagiate di viabilità, perchè ora dovrebbe essere cambiato qualcosa al riguardo? La viabilità è sempre la stessa, sono stati spesi miliardi per i due ospedali ed ora dovranno essere spesi milioni di euro per un ospedale nuovo? Dov’è la logica in tutto questo? Che fine faranno le strutture esistenti? Chi se le comprerà? E’ evidente che indietro non si torna ma non si può sempre fare il ragionamento che ormai bisogna ragionare ed ottenere il possibile dalla situazione attuale, non bisognava permettere di arrivarci a questo punto. La differenza forse si fa nelle urne elettorali ma purtroppo l’ignoranza e la disonestà anche intellettuale del nostro popolo fa si che non cambi mai niente perchè sia chi vota a destra che a sinistra che ovunque ormai non vota più per cambiare qualcosa ma semplicemente per partito preso e per abitudine ad una certa corrente politica piuttosto che un’altra. Il risultato è sempre lo stesso, mala politica, corruzione, interessi personali e niente altro. Tutto questo per dire che ovunque verrà fatto il nuovo ospedale ammesso che venga fatto sarà una sconfitta per tutti. Il gioco è sempre lo stesso si fanno passare i decenni così chi si è incazzato ormai è sbollito chi si potrebbe incazzare era troppo giovane e non si ricorda nemmeno per cosa si stava combattendo e chi voleva raggiungere degli obiettivi che ormai erano scritti da decenni li ottiene e non si sa nemmeno più a chi dare la colpa. Bene io a questo gioco al massacro non ci sto più ed ogni volta che c’è qualcosa che mi sembra assurda in qualsiasi occasione e contesto avvenga mi batto immediatamente per risolvere SUBITO il problema. Questa gente per usare un termine politicamente corretto si deve togliere dai “coglioni”. L’ospedale è perso e la colpa è solo nostra da piazza al serchio a bagni di lucca, e la politica (non certo gli amministratori locali) ma chi detiene veramente il potere ha ottenuto quello che voleva ingrassarsi le tasche tagliando su tutto facendoci credere che i tagli sono necessari perché l’economia va male che purtroppo i soldi si possono prendere solo da un certo ceto di persone (i soliti sfigati) e che una patrimoniale in Italia non è possibile che lo scudo più del 5% era impossibile e tutte queste cazzate che ogni giorno si sentono, nel frattempo si buttano miliardi in cose che non servono per ingrassare gli amici e poi si da la colpa all’evasione fiscale quando il gettito fiscale italiano al netto dell’evasione è più alto della Germania e non si capisce allora come loro abbiano quello che hanno con meno soldi di noi (forse saranno dei maghi), ma questo non si può dire perché è il famoso “populismo”! Populismo un ca..o! Qualcuno mi spieghi cos’è il resto però perché con la definizione di politica non c’entra niente, risponde invece perfettamente ad una serie di termini: Regime, Corruzione, Peculato, Associazione a Delinquere e diverse altre parole tra cui in fondo “STRONZAGGINE”, quindi che decidessero e si prendessero la loro responsabilità quelli che hanno sempre deciso tutto già da 30 anni e non per il bene comune ma per i propri interessi, senza ridurre questi poveracci degli amministratori locali a dover decidere chi sacrificare, è evidente che ogni persona quando si parla di sopravvivenza (e in questo caso si può parlare di vita o di morte) è disposta a sacrificare chiunque intorno a se, e questo è uno spettacolo davvero triste al quale da amministratore non avrei mai accettato di partecipare. Il resto purtroppo è solo una guerra tra poveracci che si scannano per un pezzo di pane mascherata da conferenza zonale dei sindaci per la sanità, in una sede chiamata Unione dei Comuni della Garfagnana ma che di unione non ha nulla, anzi……
Alla tua domanda, Andrea,
“Che fine faranno le strutture esistenti? Chi se le comprerà? ”
Penso che la risposta sia facile facile e già ampiamente praticata, come modalità, in passato (chiedo il carcere, non risarcirò nessuno per queste affermazioni).
Verrà fatta una (falsa) asta cui parteciperanno imprese invitate secondo rigidi criteri di capacità economico/finanziaria, verranno cedute ad un valore di 1/6 – 1/5 del reale e quindi trasformate in qualcosa che potrà restuituire a queste società il (in)giusto guadagno.
Chiediamoci di chi sono, queste società!
Molto pacatamente, riferendomi all’intervento di Andrea, vorrei dire che non sono molto daccordo con lui. Capisco benissimo la sua indignazione che è poi quella di molti, per fortuna. Segno che la gente prima o poi si sveglia.
Però, come ho già detto in altri interventi su questo bel sito, non sono daccordo con chi fa di tutta l’erba un fascio. La politica non è tutta uguale e i politici nemmeno. Quindi sfatiamo il luogo comune (populista) che: “chi vota a destra che a sinistra che ovunque ormai non vota più per cambiare qualcosa ma semplicemente per partito preso e per abitudine ad una certa corrente politica piuttosto che un’altra”. Quando si accomuna destra e sinistra mi vengono sempre i brividi. Intanto guarderei bene da chi è stata governata, per lo più, l’Italia negli ultimi 40 anni.
Poi, a ben vedere, mi sembra oltremodo anacronistico parlare male dei politici a livello nazionale salvaguardando i locali. Questi ultimi penso che siano espressione dei primi, o sbaglio?
Penso che per cambiare le cose occorra razionalità di pensiero e pragmatismo. E soprattutto che ognuno ci metta buona volontà, anche nel “suo piccolo”… sempre e comunque.
Buon anno a tutti.