A “new” idea is taking shape in Barga with its main intention to give a new input into the daily life of Barga.
The intention is to revitalise the life of Barga and not just in the summer months when most visitors are here, but also for the rest of the year.
The word “new” is in inverted commas because actually it is a very old idea that stretches back right through to mediaeval times.
The idea is to divide the city up into a rioni – individual areas which can individually organise events while still taking part in the wider community events.
Rione (plural: rioni) is the name given to a neighbourhood in several Italian cities, the best-known of which is Rome. A rione is just a territorial subdivision. The administrative subdivisions in Rome are the Municipi. The word derives from the Latin regiones, the 14 subdivisions of Rome imposed by Augustus.[1] The term has been adopted as a synonymous of quartiere in the Italian comuni – wikipedia
Mariano Moriconi the photographer who used to have a studio in Barga Vecchia but recently moved into new studios down in Barga Giardino, is the man behind the project and has already started to put his ideas into practice.
This summer in the area down in Barga Giardino, new flags with three symbols were flying from many of the shops (article here) A cross, a shell and the letters SR on a green base in. You did not have to be Sherlock Holmes to work out that this was the new flag for the San Rocco Rione.
“Qui si respira ancora l’aria dei vecchi rioni in cui una volta si dividevano i paesi; c’è ancora la solidarietà e la vicinanza tra la gente, c’è ancora lo spirito di appartenenza ad un luogo. E’ un mondo tutto suo all’interno della vita di Barga – ci spiega Mariano – E siccome ritengo che la valorizzazione delle realtà rionali sia un valore aggiunto per la crescita e la caratterizzazione di un paese turistico come Barga, ho voluto realizzare le bandiere che simboleggiano, mi auguro, l’orgoglio di chi vive e si sente di San Rocco”.
Since then a map has now been published showing all the new projected Rioni. Each of which has a church at its centre and each of which has a new flag.
Not content with with just subdividing Barga Vecchia and Barga Giardino into precise areas, Mariano has also mapped out other historic Rione around Barga – San Pietro in Campo, Mologna, Catagnana, Tiglio and Sommocolonia.
As you can see from the images below, Mariano has already started work on designing five of those flags but it has to be stressed that none of these images are the final design as he’s open to any new input or idea.
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no images were found
Talking with people in the city this morning about the idea it would appear that there are two definite schools of thought – some people think that it’s a great idea and that the sense of competition that could arise between the rioni could only bring positive results but one or two people also voiced their opinion that as the barriers are coming down across Europe it was an anachronism that they should be raised artificially here in the city.
Time will tell whether or not this idea actually takes off.
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Sta prendendo forma in questi giorni una nuova idea per dare imput alla vita di Barga durante tutto l’anno e non solo nei mesi estivi.
Una nuova-vecchia idea se vogliamo essere corretti, dato che si tratta della proposta di tornare a dividere la cittadina in rioni che sappiano organizzare individualmente eventi e manifestazioni come fu in epoca medievale.
L’uomo che sta dietro questo progetto è il fotografo Mariano Moriconi, che di recente ha trasferito la sua attività sul ponte Vecchio spostandosi dal piazzale del Fosso.
Già questa estate Mariano aveva stimolato il senso di appartenenza del quartiere San Rocco invitando i negozianti a sistemare fuori dalle botteghe gli stendardi con il simbolo del rione, composto da una croce, una conchiglia e dalle lettere SR su campo verde.
Da quell’esperienza è nata una cartina che svela il progetto dei rioni, ognuno dei quali ha al suo centro una chiesa ed proprio stendardo.
Anche le frazioni nei dintorni di Barga rientrano nel progetto di Mariano, che ha proposto una suddivisone del territorio nei rioni Crocifisso, Fornacetta, San Rocco, San Francesco, Sacro Cuore, con il duomo “zona franca” per quanto riguarda il capoluogo, a cui si aggiungono i rioni San Pietro in Campo, Mologno, Catagnana, Tiglio e Sommocolonia.
E per ognuna di queste zone Mariano ha ipotizzato anche i simboli distintivi, aperti al contributo di tutti.
Sull’idea di tornare ai rioni, tra la popolazione, ci sono però due scuole di pensiero opposte: qualcuno pensa che l’idea sia ottima e che la competizione che potrebbe svilupparsi funzionerebbe da stimolo per una maggiore vitalità; altri pensano invece che, in un epoca in cui si stanno cercando di abbattere i confini tra le nazioni, tornare ai rioni sia un’idea a dir poco anacronistica.
Solo il tempo ci dirà chi aveva ragione.
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Bell’idea, Mariano. Ma perché Mologno un rione, e non Fornaci? Anche Tiglio ma non Renaio?
L’idea è interessante, forse sarebbe il caso di partire da un ricostruzione storica della suddivisione di Barga in rioni, se mai c’è stata (festa del muletto a parte).
Visto che fra i collaboratori di questo sito ci sono anche appassionati di storia locale (penso ad esempio a Piergiuliano Cecchi), sarebbe possibile sapere qualcosa di più sull’argomento?
I nostri studiosi protranno essere più precisi, ma non
credo che a Barga ci siano mai stati rioni, almeno nella
accezione che un po’ tutti intendono dare alla parola “Rione”; e men che meno che una parvenza di una
entità simile si possa agregare, accostare e/o accumunare
ad una delle tante chiese di Barga.
Quando ero ragazzo (quindi tanti fa) si sentiva parlare della “Torre” che era la zona di Via del Pretorio, Via delle Mura, fino a Porta Mancianella; si sentiva parlare
di “Ghepe” e “Ripa”, dove “Ripa” era la zona della Fontana
che arrivava fino alla Ripa, cioè fino agli Archi, appun-
to della Ripa, sotto porta Macchiaia, e Ghepe a tutt’oggi non saprei identificare il luogo.
Ma credo si trattasse nomi presi a pretesto dai ragazzi di allora per “giocare alla guerra” (che incoscienza:
“giocare alla guerra” si diceva, come se la guerra fosse
un gioco) un po’ come fanno ora quando si rievoca (che tristezza) le battaglie passate, facendole passare per rievocazioni storiche.
E comunque forzare col nome rione le Frazioni del Comune,
mi sembra proprio un eccesso, che non so proprio capire
e collocare, specie in un costesto pseudo-storico che si
vorrebbe rappresentare.
Giuseppe Luti
Marco Tortelli mi chiama a dire qualcosa e lo faccio volentieri nei limiti di quanto posso dire sulla base delle mie conoscenze storiche su Barga.
L’idea della suddivisione del nostro popolo nasce in epoca medievale e precisamente nella Terra di Barga o Castello, cioè la parte murata di Barga.
Infatti,sin dal sec. XIII-XIV, ma niente vieta ancor prima, sappiamo della divisione della Terra di Barga in tre terzieri, detti quartieri, che prendono nome dal complesso delle tre porte di Barga: Mancianella, poi anche Reale -Borgo -Macchiaia o Latria.
I fini di questa divisione sono quelli amministrativi e di difesa della stessa Terra, come dire: siamo tre persone, tu guarda qui, tu guarda là e io guardo laggiù.
Guardare nel senso di occuparsi, ma potrebbe celare qualcosa di più profondo.
Questa divisione della Terra di Barga finì per interessare tutto il Contado circonvicino e sottoposto alla Terra, tantoché i Terzieri si espansero a raggiera: a Porta Mancianella rispondeva amministrativamente l’area che grossomodo da Tiglio andava in Gragno sino al Serchio, a Porta di Borgo da quest’ultimo limite sino grossomodo ad Albiano e il resto era di Macchiaia.
Questo si evince anche dai nomi che venivano messi nelle Borse del Comune per l’estrazione delle cariche consiliari ed altro. Per esempio si può trovare Tizio di Caterozzo estratto per Porta Mancianella, oppure Caio di Bugliano estratto per Macchiaia.
A Macchiaia poi fu unito il Comune di Sommocolonia, 1550, quando per i fatti del repubblicano Galletto, vincendo i Medeci, perse la sua libertà amministrativa, almeno dal punto di vista politico.
Questa divisione restò sino alla Riforma, se ricordo bene, del 1643, quando le Borse dei maggiori incarichi comunali furono unite, poi fu la volta anche di quelle minori.
In pratica sparirono i Terzieri, cioè la divisione degli uomini nel Generale Consiglio per le tre porte di Barga.
Comunque l’idea rimase: come dire che se un domani Lucca non sarà più Provincia gli attuali confini avranno il loro presunto rispetto.
Quindi è chiaro che in Barga è sempre stata viva l’idea della suddivisione territoriale e ricordo che da ragazzo, qualche decennio fa, nei nostri giochi ci si divideva per i nomi delle antiche porte e sentivamo dove fossero i confini: tu sei di Porta Macchiaia, tu di Porta Reale, ecc.
Chiaro che la cosa era forte in noi ragazzi, negli adulti era cultura locale.
Poi le divisioni, specialmente nel calcio, si aprivano per noi ragazzi ora al Giardino, Piangrande, Fosso, Sacro Cuore, Frati, ecc.
Ma tutto quanto non ha mai avuto una regola precisa; variava a seconda del gruppo di amici che lanciava l’idea e se erano di Canteo, ecco un nuovo nome.
Di là da quanto ho saputo dire l’idea di Moriconi è lanciata.
Istruttivo ed interessante, come al solito.
Grazie
mi permetto di integrare quanto esposto dall’amico Piergiuliano nella sua risposta. il sistema di divisione delle città medioevali in terzieri (3), quartieri (4) o addirittura, come a Venezia, in sestieri (6) è tipico della necessità medioevale di dividere la città in settori da meglio difendere o, in caso contrario, di ottimizzare il reclutamento delle truppe per le offensive.
il sistema del terziere era il più diffuso, facente capo ad una porta o ad una chiesa e ne abbiamo molte testimonianze storiche in città come Lucca (terzieri di San Martino, San Salvatore e San Paolino), Firenze e Siena. la stessa Siena, che noi conosciamo per il palio e le sue 17 contrade (23 con le soppresse), era divisa in tre terzieri (San Martino, Camollia e Città) di cui le contrade erano a loro volta una ulteriore suddivisione. questo come sempre al duplice fine di coscrizione e di battaglia, facendo capo al sistema medioevale la suddivisione tipica dei legionari romani in tre parti: centro, ala destra e ala sinistra. il reclutamento per terzieri o contrade aveva quindi la funzione di radunare gente che si conosceva e si frequentava costantemente, così da valorizzare l’affiatamento. la stessa Lucca, che ho appena citato divisa in terzieri, era a sua volta suddivisa in contrade, ne è riprova il fatto che, dopo la battaglia di Altopascio, Castruccio Castracani fa correre un palio sotto le mura di Firenze, in segno di scherno; palio che viene corso non dai terzieri, ma dalle contrade.
concludendo, nonostante alcune critiche sollevate dai soliti brontoloni, trovo l’idea di Mariano Moriconi molto interessante e degna di essere sviluppata sulla lunga distanza.
Ritorno sull’argomento rifacendomi a quanti ha scritto Viviano, perché ha toccato un tasto che ha i suoi riscontri storici per Barga.
Infatti, la sua è un’osservazione pertinente, perché ci fu per Barga e per il Contado, di là dalla divisione politica amministrativa, anche quella attinente alla copertura di tutto il Territorio per quanto riguarda i Sindaci dei Malefizi o semplicemente Sindaci dei Quartieri.
Chi erano costoro? Erano persone elette dal Consiglio Generale della Terra di Barga e avevano funzione di guardare, così come dice la parola maleficio, i danni procurati e contrari allo Statuto di Barga.
Nei secoli XV, XVI, erano detti Campai.
Una sorta di guardie comunali, a volte odiate, così come lo era l’incarico che, se potevano, gli uomini del Comune lo evitavano.
Così come fece lo scarpellino artista maestro Francesco di maestro Battista da Settignano, fatto “Huomo di Barga”, che nell’ottavo decennio del sec. XVI ricusò l’incarico, e dato che Barga non aveva altri al suo livello, essendo utile alla comunità, su consiglio dei Signori Nove di Firenze, si decise di rinserire il suo nome nelle borse degli incarichi del Comune, come se non fosse stato estratto.
Francesco da Settignano ricattò la Comunità adducendo: piuttosto che fare il sindaco dei malefizi vado a stare altrove. (Cfr.:Le antiche Misure di Barga -Pier Giuliano Cecchi, 2012).
Venendo al dunque nel 1679 vediamo che si estrassero queste persone, le quali dovevano coprire tutto il territorio del Comune, nel caso diviso nei ricordati QUARTIERI, questa è la parola usata, e questi erano:
Mancianella, Borgo, Macchiaia, Giardino, Tiglio, Filecchio, Loppia-Fornace-Caterozzo, Pozza-Gragno, Mologno-Nebbiana, Sigliali, Castelvecchio, Albiano e Sommocolonia. Ogni luogo aveva due Sindaci.
In questo secolo XVII i Sindaci venivano estratti da una Borsa della Comunità, dove erano stati inseriti i nomi dei candidati per i vari Quartieri sulla base di un precedente squittinio, effettuato da persone idonee e atte a disquisire sull’argomento, elette per tale ufficio dal Generale Consiglio.