Una centrale a biomasse nel comune di Barga? Dopo quella che si pensa di realizzare a Gallicano, molto più una realtà, se ne comincia comunque a parlare anche a Barga con l’idea di produrre energia bruciando cippato, un materiale di scarto di legna e prodotti simili come il pellet.
Le voci circolano e si sarebbe già indicato anche un sito probabile, si parla della zona del Piangrande ed in particolare della Località Pita. Le voci ci sono e si starebbero muovendo anche le famiglie della zona per capire di che cosa si tratta e nel caso opporsi a questo progetto che “starebbe” portando avanti la nostra Amministrazione Comunale.
Così ne abbiamo parlato con la persona che più di tutti è deputata a seguire queste vicende nel comune di Barga, l’assessore all’ambiente del Comune di Barga, Giorgio Salvateci il quale ci ha dichiarato: “Non c’è assolutamente nulla di vero. Noi stiamo solo cercando di capire se c’è un modo per fare una centrale a biomasse di ultima generazione e cioè a impatto zero per quanto riguarda l’inquinamento. Per il momento ci stiamo solo informando per capire come funzionano questi nuovi impianti e che impatti hanno a livello ambientale, ma allo stato attuale non c’è nessuna indicazione e nessun progetto e tanto meno abbiamo già individuato un’area preposta ad ospitare una eventuale centrale.
Dobbiamo visitare dei siti in alta Italia e poi vogliamo valutare assieme a tecnici e professionisti se la cosa sia realmente fattibile. Le centrali a cui stiamo prestando attenzione sono realizzate con nuove concezioni rispetto ai vecchi impianti a biomasse, del tipo insomma di quello che si vuole realizzare a Gallicano. Se la cosa fosse fattibile, ma solo se avremo l’assicurazione che si tratta di una centrale a inquinamento zero, allora potremmo cominciare a valutare una eventuale realizzazione sul nostro territorio. Ma per il momento, lo ribadisco, non c’è nessuna idea precisa e soprattutto non realizzeremo mai una centrale che utilizzi i modelli e la tecnologia attuali, simili a quelli di Gallicano”.
Queste le parole dell’assessore Salvateci sulla questione. Inutile dire che seguiremo con attenzione la vicenda ed ogni eventuale sviluppo che in futuro ci possa essere.
Una centrale a biomasse anche a Barga?
3 Responses
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purtroppo e’ evidente che siamo nelle mani di persone che conoscono poco la materia e mostrano comunque poca sensibilita’ per l’ambiente che dovrebbero invece tutelare
La verità è che le biomasse sono un combustibile povero, economicamente ed energeticamente conveniente solo nelle circostanze che si verificano in paesi come la Svezia dove l’industria del legno produce grandi quantità di scarti e la morfologia del territorio permette il facile taglio e trasporto di questi materiali.
Peraltro, l’uso di biomasse a scopo energetico presenta problemi di impatto ambientale tutt’altro che trascurabili.
Oltre che alle emissioni di inquinanti convenzionali quali ossido di carbonio, polveri totali sospese e ossidi di azoto (Johansson, Tullin et al. 2003) occorre porre attenzione ad inquinanti meno convenzionali che si producono con la combustione di biomasse quali polveri sottili, (Johansson, Tullin et al. 2003), formaldeide (Olsson 2006), benzene (Schauer, Kleeman et al. 2001), idrocarburi policiclici aromatici (Kakareka, Kukharchyk et al. 2005), diossine (Hubner, Boos et al. 2005; Lavric, Konnov et al. 2005).
Anche se la maggior parte degli studi in corso riguardano l’impatto ambientale e sanitario derivante dall’uso domestico di biomasse nei paesi in via di sviluppo, recenti risultati segnalano rischi per la salute dovuti all’uso domestico di biomasse per il riscaldamento domestico anche in contesti sociali economicamente avanzati, con effetti sull’asma e sulla funzionalità respiratoria (Boman, Forsberg et al. 2003) e nel Canada ( Montreal) si è riscontrato un aumento significativo del rischio di cancro polmonare in donne esposte ad impianti di riscaldamento e cucine a legna (Ramanakumar, Parent et al. 2007).
Dal punto di vista dell’impatto ambientale la scelta di privilegiare l’uso di bomasse per la produzione di elettricità pone un altro problema: l’economia di scala.
Una centrale a biomassa per poter produrre elettricità a costi confrontabili con quelli in uso in Europa deve avere una potenza pari a 20 megawatt elettrici (Bridgwater 2003). Questo significa fare arrivare all’impianto almeno 80.000 tonnellate all’anno di legna secca, con 8.000 camion e trovare una destinazione a circa 400 tonnellate di ceneri.
meditate barghigiani……meditate
Articolo completo qui:
http://www.lagazzettaweb.it/Pages/rub_nat/2007/natural/r_natl_07-17.html
Grazie mille a Moma per tutte queste preziose informazioni davvero utili a noi tutti!
Mentre vi sto scrivendo, come ogni mattino, un odore acre, fetido e pervasivo (di quelli che ti seccano la gola) entra dalla finestra per riempire tutta la stanza; esperienza della quale molti fornacini conosceranno l’entità.
Chissà qual è la fonte dei fumi…
Invece di rimuovere murales, sarebbe bene che gli Amministratori si occupasero di altro: della vita (a questo punto, dell’incolumità) dei cittadini.
Per quanto riguarda le biomasse; stavolta il Comune ha l’occasione di dimostrarsi come vera struttura democratica: si organizzino PREVENTIVAMENTE e PRIMA DI OGNI DECISIONE incontri volti ad informare (bene) e raccogliere (seriamente) i pareri dei cittadini su tematiche così importanti, e si eviti di calare dall’alto disposizioni preconfezionate.
Non dico di fare come a Capannori (magari!) dove i cittadini possono addirittura parlare e decidere di parti del bilancio comunale (vi immaginate voi a Barga?!?!), ma sarebbe auspicabile l’apertura di uno spiraglio partecipativo.
Bene, sono le 7,30, i “fumi” si sono dileguati.
Buona giornata a tutti!