I bracconieri non vanno in ferie neanche d’estate. Nonostante infatti le severe ammende previste dalla normativa forestale, c’è chi continua a infrangere la legge mettendo trappole vietate proprio lungo i sentieri turistici. Da lungo tempo per esempio, nel sentiero che porta al fiume Corsonna, fa bella mostra di sè un laccio messo nella speranza di catturare qualche animale. E se anche si proma a eliminarlo, puntualmente ricompare il giorno dopo.
Il “laccio” è una trappola terribile del bracconaggio, consiste in una fune (o cavo d’acciaio) alla quale è stato fatto un nodo scorsoio.
L’animale che ci finisce dentro resta intrappolato e nel cercare di liberarsi permette al nodo di stringersi sempre di più fino ad ucciderlo o per strangolamento o penetrandogli nelle carni dissanguandolo. Una morte lenta e dolorosa.
Qualsiasi animale può essere preso al laccio, comprese le specie protette e gli animali domestici.
Nel caso del laccio trovato nel sentiero che porta alla Corsonna c’è per di più il rischio che ci finisca un bambino dato che ogni giorno passano da quelle parti famigliole di turisti e non, ignari delle “sorprese” a cui possono andare incontro.
Se poi qualcuno volesse fare un tour notturno nella zona, potrebbe avere la fortuna di sentire i lamenti degli animali intrappolati in qualche altro laccio messo nella selva.
Mentre si aspetta che la forestale effettui i controlli promessi da qualche tempo, invitiamo tutti coloro che decidono di fare una gita al fiume, a guardare bene dove mettono i piedi.