A Fornaci di Barga, ospite della manifestazione musicale Fornaci in…canto, venerdì sera anche la scrittrice Rita Charbonnier. Romanziera, autrice di soggetti e sceneggiature per la televisione, appassionata di Internet e delle sue possibilità. Dal 2006 è attivo il suo blog Nonsolomozart che si occupa prevalentemente di libri, musica, spettacolo.
Ha preso parte agli incontri di Fornaci in…canto time e poi è stata giurata durante la seconda serata delle eliminatorie del concorso e così non ci siamo lasciati scappare l’occasione di farle qualche domanda.
La potete ascoltare nell’audio intervista che abbiamo realizzato e che trovate sotto.
I suoi libri sono editi da Piemme: La strana giornata di Alexandre Dumas (aprile 2009); La sorella di Mozart (del febbraio 2011, originariamente uscito per Corbaccio nel 2006 . Fin dalla sua prima uscita è stato tradotto in diverse lingue ed è stato recentemente riedito nella collana Bestseller. Infine Le due vite di Elsa (maggio 2011).
Con il suo primo romanzo, nel 2006 sono arrivati i successi e le affermazioni e con La strana giornata di Alexandre Dumas ha ottenuto la Medaglia della Presidenza del Senato; il Premio Città di Ostia; è stato segnalato dalla giuria del Premio Frignano.
Nelle sue storie è costante la presenza di personaggi storici importanti che si intrecciano con la vita di protagoniste femminili che devono tenacemente lottare per emergere e per superare gli ostacoli sociali che spesso riguardano il mondo delle donne.
“Per una donna ancora oggi l’uguaglianza non è stata del tutto realizzata – ci racconta la scrittrice – Tutt’ora ci sono un troppi ostacoli. Magari non evidenti, ma ci sono. C’è una cultura che porta le donne ad avere difficoltà ad esprimersi nella società e non è un problema imputabile solo agli uomini. Le stesse donne sono all’interno di un sistema particolarmente complesso, c’è una grossa interazione in questo fenomeno e quindi non possiamo assolutamente definirci vittime”.
Rita racconta questo nei suoi romanzi dove assolutamente non prevale il vittimismo. C’è invece una visione ed un messaggio di grande forza e di positività. Una esortazione alle donne: lottare per emergere e superare le difficoltà perché solo così si vince.
Così è anche nel suo ultimo romanzo, Le due vite di Elsa, ambientato nel periodo storico della dittatura fascista: “perché questa – ci spiega – è la storia di persona che cerca la sua unicità e quindi non c’è un contesto più omologante di una dittatura. E’ un romanzo sull’importanza di dialogare sui fantasmi del passato per poter vivere il presente”.
Narra di una ragazza a cui il padre ha sempre impedito di vivere in indipendenza la sua esistenza e che interpretando Annita Garibaldi in una pièce teatrale si immedesima talmente nel personaggio da arrivare a credersi una sua reincarnazione. Dalla forza di questa donna impavida arriva l’esplosione di tutti i suoi problemi ed il rifiuto dell’esistenza condotta; un mutamento così radicale che la famiglia decide di farla rinchiudere in una clinica psichiatrica. Ma non tutto è perduto ed anche Elsa riuscirà a superare gli ostacoli ed a trovare il suo cammino. Anche attraverso l’amore.
Rita Charbonnier
Sono italiana. Il mio cognome viene da ascendenze piemontesi e valdesi. Sono nata a Vicenza, ma presto mi sono trasferita a Roma, dove vivo. Ho iniziato a leggere a quattro anni e a cinque ho ricevuto in dono la mia prima copia di Pinocchio; a otto scrivevo a macchina il giornalino del quartiere, anzi del caseggiato, che poi avevo il coraggio di vendere e che qualcuno aveva persino il coraggio di comprare. Suonavo anche il pianoforte, fin dalla più tenera età, con l’impeccabile tecnica che si può ammirare nella foto a fianco.
Dopo il liceo ho frequentato la scuola per attori dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, a Siracusa. In realtà, quando mi presentai al concorso di ammissione, non immaginavo tanto di fare l’attrice quanto di dedicarmi alla drammaturgia e alla regia. Qualcuno però mi aveva detto che calcare le tavole del palcoscenico per un breve periodo mi sarebbe stato utile. Il breve periodo è durato quasi quindici anni.
Ho debuttato con Lucia Poli, ho lavorato con il Teatro della Tosse di Genova, con La Contrada di Trieste e con il Teatro Stabile dell’Aquila; sono stata diretta, tra gli altri, da Antonio Calenda, Aldo Trionfo e Tonino Conte. Sulla scena recitavo, cantavo e talvolta suonavo. Inoltre ho lavorato in televisione, con alcune apparizioni nelle trasmissioni Avanzi (vedi foto a sinistra, con Antonello Fassari), Avanspettacolo (che aveva tra i protagonisti Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, vedi foto più in basso) e in qualche poco memorabile “fiction”.
Poi ho avuto la gioia di interpretare un ruolo nella commedia musicale Parole d’amore… parole, scritta e diretta da Nino Manfredi (foto di scena, qui a fianco, di Tommaso Le Pera). E’ stata rappresentata nella stagione 1992/93 nelle maggiori città italiane. I più bei ricordi della mia esperienza di attrice sono legati a Manfredi. Era un grande artista, come sappiamo tutti, e anche un interprete molto generoso; faceva del suo meglio per mettere gli altri attori a proprio agio, e per valorizzarli.
Grazie al teatro sono stata nelle più belle città d’Italia, ma dopo qualche tempo ho iniziato a provare la sempre più chiara sensazione che alla mia attività creativa mancasse qualcosa di importante. Allora misi in valigia un computer portatile e presi ad annotare pensieri, e inseguire progetti di scrittura ancora vaghi.
Iniziai a collaborare con una rivista di teatro. Il primo articolo che scrissi riguardava le donne registe, drammaturghe e compositrici: hanno dovuto lottare più degli uomini per esprimersi? E perché? Mi tornò alla mente la figura di Nannerl Mozart, sorella di Wolfgang Amadeus. Di lei sapevo qualcosa per via dei miei studi musicali: era anche lei una bambina prodigio, ma a un certo punto era caduta nel dimenticatoio.
Era il 1996. Dieci anni dopo, il mio romanzo La sorella di Mozart è uscito in dodici Paesi. Il secondo, La strana giornata di Alexandre Dumas, è stato pubblicato nel 2009; il terzo, Le due vite di Elsa, è uscito il 10 maggio scorso.