Pippi Calzelunghe at the Teatro dei Differenti – In occasione del centenario della nascita della maggiore scrittrice svedese di letteratura per ragazzi, Astrid Lindgreen, Fondazione Aida porta in scena il suo personaggio più amato, Pippi Calzelunghe. Lo spettacolo narrerà le vicenda di Pippi, una bambina assolutamente fuori dagli schemi, e dei suoi amici attraverso i loro occhi sbarazzini e spensierati.
La storia di Pippi si snoderà dal suo arrivo nella vecchia casa, Villa Villacolle, con una scimmietta dallo strano nome il Signor Nilsson e con un cavallo sistemato nella veranda, alle sue avventure con Annika e Tommy i suoi vicini di casa e compagni di giochi in una scenografia coloratissima e divertente. In modo tale da avere un quadro esaustivo e divertente di uno dei personaggi oramai più celebri nel mondo intero proprio per la sua simpatia e capacità di comunicare, di cercare guai e di comportarsi in maniera un po’ rude con la stessa libertà dei maschi.
Coproduzione Fondazione Aida (Italia) | Glossateatro (Italia) | Papagena (Norrköping – Svezia)
riduzione teatrale, traduzione e regia di Pino Costalunga e Marinella Rolfart
cast Claudio Brovedani Nuti, Sabrina Carletti/Cristina Nadrah e Rossella Terragnoli /Emanuela Camozzi
scene, pupazzie e costumi Tjåsa Gusfor
Tecnico audio-luci Everson Sonza, Marco Ava e Giancarlo Della Chiara source – Fondazione Aida
“I suoi capelli avevano lo stesso colore delle carote ed erano spartiti in due tracce che stavano dritte all'insù. Il suo naso aveva la forma di una patatina ed era tutto punteggiato di lentiggini. Sotto il naso c'era una bocca larga con denti bianchi e sani. Il suo vestito era davvero singolare. Infatti Pippi lo aveva cucito da sé. Lei lo avrebbe voluto blu, ma il tessuto blu non era bastato e così Pippi si era ingegnata a cucirci sopra qui e lì dei piccoli pezzi di stoffa rossa. Sulle sue gambe lunghe e magre portava un paio di lunghe calze, una marrone e l'altra nera. Ed aveva pure un paio di scarpe nere che erano esattamente lunghe il doppio dei suoi piedi”“Aveva nove anni e viveva completamente sola. Non aveva né mamma né papà, e questo non era davvero malaccio visto che così non aveva nessuno che potesse dirle di andare a letto proprio quando si stava divertendo alla grande e nessuno che la potesse obbligare a sorbirsi olio di fegato di merluzzo proprio quando lei voleva invece papparsi delle caramelle” (da: Astrid Lindgren, Pippi Långstrump, Rabén & Sjörgen, 1945)